TARANTO – Sarà processato dinanzi al Tribunale monocratico di Taranto per omicidio colposo a partire dal 7 marzo 2018 il medico dell’ospedale Santissima Annunziata che per primo operò Angela Valeria Lepore, la 27enne di Toritto (Bari), agente di polizia penitenziaria, deceduta nel luglio del 2014.
L’udienza preliminare nei confronti di due medici si è conclusa ieri con il rinvio a giudizio di uno di loro, Antonio Di Pinto, mentre proseguirà per l’altro medico, Mario Desiati, che sarà interrogato dal giudice nei prossimi mesi prima di decidere se proscioglierlo (come chiesto da Procura e parte civile) o rinviarlo a giudizio.
A tre anni e mezzo dalla morte della ragazza, deceduta dopo tre interventi chirurgici e circa 40 ore di agonia in tre diverse strutture sanitarie, secondo il padre della vittima, Giuseppe Lepore, “non sono state accertate tutte le responsabilità”
IL FATTO
Valeria era una ragazza di 27 anni, arruolata dapprima a Bari nel settimo reggimento bersaglieri e da quasi tre anni in servizio come agente di polizia penitenziaria presso il carcere San Vittore di Milano.
In data 12 Luglio 2014, mentre era in vacanza con la sua famiglia, in provincia di Taranto, avverte un dolore al fianco destro e verso le 2:30 a.m. si reca prontamente presso il pronto soccorso dell’ospedale di Manduria, dove viene accettata con codice verde. I medici le somministrano dei calmanti che non sortiscono effetto, poi verso le 7:30 circa le fanno gli esami del sangue e verso le 10:30 circa l’ecografia. Vi resterà per quasi 9 ore prima di essere trasferita all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Giunta all’ospedale di Taranto verso le ore 14:00 circa viene disposto il ricovero presso il reparto di Urologia. Durante il pomeriggio a Valeria sale la febbre e inizia ad aver tremori così forti che sobbalza dal letto. Chiediamo insistentemente l’intervento di un medico che tuttavia giunge solo verso le 19:30. Gli riferiamo quali sono i sintomi che Valeria ha e lui senza neppure visitarla ci dice che probabilmente sono gli effetti del calcolo.
Successivamente Valeria inizia ad avere la vista annebbiata e gli occhi arrossati ed avverte anche debolezza nelle braccia, nelle gambe e sudorazione.
Verso le 22:00 mentre si reca in bagno persino sviene. Allertiamo il personale medico che tuttavia continua a tranquillizzarci dicendoci che Valeria non ha nulla di grave. Dopodichè le fanno i primi esami clinici.
Verso le 4:00 della domenica mattina viene condotta ad effettuare una TAC, dopodiché verso verso le ore 8:30 viene portata in sala operatoria per un intervento di routine della durata di 10 minuti che sarebbe dovuto servire ad impiantare una specie di cannula nel rene.
Non sappiamo cosa sia accaduto in sala operatoria, fatto sta che dopo 4 ore circa Valeria esce dalla sala operatoria in fin di vita e viene trasferita nel reparto di rianimazione.
Resta nel reparto di rianimazione di Taranto per oltre 15 ore prima di essere trasferita d’urgenza al Policlinico di Bari alle ore 4:00 a.m., dopo aver subito un ulteriore intervento chirurgico per l’impianto di un polmone artificiale.
Purtroppo Valeria non ce la fa. Resta nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari per quasi 4 gg., dopodiché, dopo aver subito un ulteriore intervento neurochirurgico per ridurre la presenza di sangue nel cervello, decede in data 17 luglio 2014, dopo un’odissea passata tra tre ospedali e diversi giorni di vera agonia.
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