Una bambina muore poco dopo essere stata data alla luce. È la triste vicenda accaduta nell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, dove la neomamma 25enne ha sporto denuncia in procura contro la struttura sanitaria dove era ricoverata per il parto programmato.
In riferimento alla notizia relativa alla morte di una neonata deceduta durante il parto, pubblicata oggi da alcuni organi di stampa, il dottor Emilio Stola, direttore della Ostetricia e Ginecologia del SS. Annunziata, specifica quanto segue.
“Rispondo ad alcuni dubbi sollevati dalla paziente D.M. e dal suo legale negli articoli pubblicati sulla stampa e sui social.
L’affermazione “bimba morta durante il parto” è falsa: così come si evince dal riscontro autoptico, il feto è nato macerato, morto da giorni in utero. La frase “alle spalle una gravidanza serena” non corrisponde al vero: il peso alla nascita di 1500 gr si discosta dal peso di un feto sano con accrescimento normale che, per l’epoca di gestazione di 36 settimane e 4 giorni, è di circa 2580 gr (50° percentile), pertanto non è compatibile l’accrescimento fetale alla nascita con un decorso fisiologico della gravidanza. A seguire, la frase “racconta di avere la certezza che la bimba che aveva in grembo era in vita in quel momento” è falsa: alle ore 00.20 del 26 luglio 2021, la paziente dichiara al medico del Pronto Soccorso del SS. Annunziata “l’assenza di movimenti fetali dalla giornata di ieri”.
“Inoltre, la frase “una volta in sala parto la situazione sarebbe precipitata, sino alla tragedia” non corrisponde al vero: la paziente, accolta nel Pronto Soccorso Ostetrico del reparto di Ostetricia e Ginecologia al V piano del nosocomio, è sottoposta a visita ed ecografia ostetrica. Il medico di guardia rileva l’assenza di attività cardiaca fetale e accerta la morte endouterina del feto. E ancora, “al momento del parto è toccato all’ostetrica comunicare alla giovanissima mamma che la bimba era venuta al mondo morta” è un’affermazione falsa. La mamma era stata informata all’atto dell’accettazione, prima del parto, e dal medico di guardia, che il feto che aveva in grembo era già morto in utero al suo arrivo in ospedale”.
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