(AGI) – Roma, 9 mar. – Pietrino Vanacore, l’ex portinaio di via Poma, indagato e poi prosciolto per l’omicidio di Simonetta Cesaroni, si e’ suicidato. La notizia e’ stata divulgata dal Tg5.
Vanacore si e’ ucciso in localita’ Torreovo, nei pressi di Torricelle, in provincia di Taranto. L’uomo, secondo la ricostruzione del Tg5, si sarebbe legato con una fune e gettato in mare. Aveva un cartello con su scritto: “Venti anni di sospetti e sofferenza portano al suicido”. Vanacore, venerdi’ prossimo, davanti alla corte d’Assise di Roma, doveva deporre insieme agli altri ex indagati per l’omicidio di Simonetta Cesaroni. L’ex portinaio di Via Poma fu il primo indagato per l’assassinio della ragazza e per questo trascorse anche alcuni giorni in prigione. A conclusione della prima indagine venne prosciolto. Oltre che quella di Vanacore, la corte d’assise aveva programmato per venerdi’ l’audizione della moglie Giuseppe De Luca e del figlio del portiere, di Salvatore Volponi, datore di lavoro di Simonetta Cesaroni, e del figlio. I due Volponi, infatti, accompagnarono la sorella della vittima, Paola, e il fidanzato Antonello Baroni in via Poma la sera del 7 agosto del ’90 per avere notizie di Simonetta.
Pietrino Vanacore, al di la’ della citazione per venerdi’, avrebbe comunque potuto avvalersi della facolta’ di non rispondere per essere stato indagato in un procedimento connesso. Si sarebbe dovuto presentare in aula con l’assistenza di un avvocato e poi rifiutare, proprio perche’ gia’ coinvolto nella vicenda Cesaroni (con un arresto e un definitivo proscioglimento), di rispondere alle domande di pm e delle altri parti.
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