Domenica 25 Agosto 2019, nella nostra Maruggio – recentemente inserita tra i “Borghi più belli d’Italia” – si svolgerà la quarta edizione della rievocazione storica “Attacco a Maruggio“, organizzata dalla Pro Loco e patrocinata dal Comune.
Ancora una volta la Pro Loco di Maruggio, capitanata da Massimo Quaranta, si è dimostrata all’altezza per realizzare una delle più affascinanti manifestazioni dell’estate maruggese.
Il difficile percorso per raccontare Maruggio attraverso la rievocazione storica di una delle pagine più belle della nostra storia locale è affidata a Michele Chiego, direttore artistico della manifestazione.
La strada maestra è indicata dal libro scritto da Tonino Filomena (coautore Cosimo E. Marseglia): “Attacco a Maruggio: 13 giugno 1637 – Cronaca di una giornata di pirateria turca”, edito nel 2010. Essendo ormai trascorso quasi un decennio dalla sua pubblicazione, il libro è divenuto “merce rara e preziosa”. Le copie sono esaurite da tempo. Perciò, data l’occasione, vi propongo alcuni brevi brani, nell’attesa che un “Buon Cuore” possa farsi avanti e richiedermi la ristampa per il prossimo anno. Buona lettura!
Le fonti
« La prima fonte bibliografica, relativa all’episodio, è la testimonianza fornita dal Panettera. (…)
Con una insolita sintesi delle fonti a sua disposizione, Tonino Filomena descrive lo sviluppo degli eventi, inquadrandoli nell’ambito relativo alla successione dei Commendatori della Terra Magistrale di Maruggio: […] “dopo la rinuncia di Fra’ Andrea Wissez, nel 1598 giunse a Maruggio il Gran Maestro Fra’ Pirro Di Sangro, cui seguì Fra’ Ippolito Malaspina e poi il romano Fra’ Giambattista Naro. Durante il governo di quest’alto personaggio dell’Ordine melitense, nel 1637, il 13 o 14 giugno, Maruggio subì i danni di un’incursione turca, che piegò a lungo la Commenda”.
Per ciò che riguarda il trattamento riservato alle nostre giovinette – osserva Tonino Filomena: “Le done molto tenero [adolescenti], che li facevano fare del pane, supra l’altre, et ala magior parte tagliorno li panni fino alla cintura, et la nocte le tenevano legate per li capilli, cum grande strazio e vituperio. Li vechi facevano in dui pezzi”. »
« In sintonia con già quanto riportato dal Palumbo: “Anche le donne non scamparono alla violenza barbarica degli aggressori. Sappiamo da altre fonti, come in vari centri assaliti dai Turchi, le vittime più facili, per violenze e deportazioni in schiavitù, erano appunto le donne e i fanciulli”.
Infine, da quanto riporta il Filomena: “Il 14 Giugno 1637, durante l’invasione dei Mori, che provennero dal mare coi loro legni sottili e leggeri, sappiamo che il governatore di Maruggio era il Gran Maestro romano, fra’ Giovan Battista Naro dell’Ordine melitense […] Maruggio pianse a lungo i danni di un’incursione turca, che piegò a lungo l’economia del paese.” »
Epilogo
»Il ricordo di quell’evento resterà vivo nella memoria dei Maruggesi, grazie ai racconti che i nonni narreranno ai nipoti, incluso il ritorno di un’anziana signora, un tempo splendida fanciulla, reduce dall’harem del vecchio Viceré di Algeri che, grazie alle sue preghiere, era riuscita a farsi benvolere dalla favorita del nuovo signore, al punto da riguadagnare, dopo alcune decine di anni, la libertà e la possibilità di rivedere il suo paese, prima di morire.
Anche nello stemma civico, per Nino Palumbo, c’è una traccia del saccheggio. Infatti, sopra le tre torri raffiguranti secondo alcuni i casali di Maruggio, Olivaro e Albano, secondo altri le tre torri costiere: dell’Ovo, Moline e Borraco, campeggia l’immagine della Madonna delle Grazie che: “Fu introdotta nell’antico stemma a ricordo del saccheggio perpetrato dai Turchi nel XVII secolo durante il quale Ella venne in soccorso degli abitanti” […]»
Tonino Filomena
scrittore e storico