Il 1° ottobre si rinnova l’appuntamento con #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei e nei parchi archeologici statali.
Le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura, con accesso su prenotazione dove previsto.
Museo archeologico nazionale di Taranto – MArTA
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto è tra i più importanti d’Italia; fu istituito nel 1887 in conseguenza dell’urbanizzazione dell’area ad est del Canale Navigabile di Taranto con la costruzione del Borgo umbertino. Tale intervento provocò la scoperta e – purtroppo – anche la dispersione e la distruzione di molti materiali archeologici provenienti dalla città greca e romana e dalla contigua necropoli. Proprio per tutelare le antichità rinvenute, venne inviato a Taranto l’archeologo Luigi Viola che ottenne l’istituzione di un museo nell’ex convento dei Frati Alcantarini.
Costruito poco dopo la metà del XVIII secolo, l’edificio è stato ingrandito e risistemato in varie fasi, a partire dal 1903, epoca della ricostruzione delle facciate su progetto di Guglielmo Calderini, mentre l’ala settentrionale è stata progettata da Carlo Ceschi e realizzata tra il 1935 ed il 1941.
A partire dal 1998 sono iniziati i lavori di ristrutturazione che hanno portato al completamento del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTa con l’allestimento del II piano del museo (inaugurato il 29 luglio 2016). Il percorso espositivo, che tiene conto delle caratteristiche dei materiali della raccolta museale e della possibilità di riferire ai contesti di scavo la maggior parte dei reperti, illustra la storia di Taranto e del suo territorio dalla Preistoria all’Alto Medioevo, sviluppandosi diacronicamente dal secondo al primo piano: periodo preistorico e protostorico, periodo greco (senza tralasciare le tematiche dei rapporti dinamici con il mondo indigeno preromano), periodo romano, periodo tardoantico e altomedievale.
Il percorso inizia dal secondo piano che mostra le fasi più antiche della storia dell’insediamento in Puglia (Paleolitico e Neolitico) per giungere alla fondazione della colonia greca e alla città classica ed ellenistica.
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, al piano mezzanino, possiede anche una collezione di quadri che nel 1909 confluirono nelle collezioni del Regio Museo di Taranto per disposizioni testamentarie del Monsignor Giuseppe Ricciardi, vescovo di Nardò, che volle donarli alla sua città natale.
Oltre ad una bellissima icona bizantina ed una Addolorata piangente su lastra di zinco, gli altri diciotto quadri, tutti con soggetti di ispirazione religiosa, sono dipinti ad olio su tela e si inquadrano fra XVII e XVIII secolo.
La maggior parte degli altri quadri rientra nella produzione napoletana, con attribuzioni alla scuola di Luca Giordano, Andrea Vaccaro e Francesco De Mura. I quadri più recenti, l’Addolorata fra i Santi Nicola e Barbara e la Deposizione, sono stati riferiti invece ad un artista pugliese, Leonardo Antonio Olivieri di Martina Franca.
Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto offre ai visitatori una programmazione culturale varia e destinata a vari target di pubblico, tra cui i visitatori con disabilità. Una sala didattica, ubicata al piano terra del museo, ospita le attività didattiche per scuole, bambini ed adulti.
Il Museo possiede un chiostro, luogo di eventi e di attività didattiche.
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