TARANTO – E’ morto nel Policlinico di Bari Alessandro Morricella, 35 anni, di Martina Franca, l’operaio dell’Ilva di Taranto gravemente ustionato nei giorni scorsi da una improvvisa e enorme fuoriuscita di ghisa incandescente mentre lavorava nel reparto Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico. L’uomo aveva riportato ustioni sul 90% della superficie corporea. I sindacati il giorno dopo avevano proclamato uno sciopero. La Procura della repubblica aveva aperto una inchiesta. Morricella era sposato e aveva due figli di 6 e 2 anni.
L’Ilva ha diffuso una nota subito dopo la comunicazione del decesso di Morricella: «I commissari straordinari, il direttore generale, i dirigenti e tutti i lavoratori di Ilva si stringono attorno al dolore della famiglia Morricella per la scomparsa di Alessandro, venuto a mancare questo pomeriggio dopo che lo scorso lunedì sera era rimasto gravemente ustionato in un incidente sul lavoro verificatosi all’Altoforno 2. L’azienda, che ha aperto anche un’indagine interna, sta collaborando con la magistratura per accertare le cause dell’incidente».
In seguito all’incidente, le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) dell’Ilva di Taranto avevano proclamato lo sciopero di stabilimento a partire dalle 11 dell’8 giugno per il primo turno e di otto ore per il secondo turno. Nel documento con cui è stato annunciato lo sciopero di stabilimento, le Rappresentanze sindacali unitarie sottolineavano che «quel che è accaduto, per la sua portata, non ha precedenti e questo richiede tutti gli approfondimenti del caso per individuare le cause e valutarne i rischi. Certamente non è attribuibile alla fatalità e, senza voler cercare il capro espiatorio, è evidente che l’accaduto non potrà rimanere senza risposte». Il nuovo «corso dell’Ilva – aggiungono le Rsu – non può iniziare con un gravissimo incidente. Per questo occorre accelerare tutta la fase di risanamento e di messa in sicurezza degli impianti a tutela della salute e della vita dei lavoratori»
Di seguito un comunicato diffuso da Mauro Faticanti, coordinatore nazionale siderurgia Fiom, e a seguire un comunicato diffuso dalla Fim Cisl e riferito a una dichiarazione del segretario nazionale Marco Bentivogli:
Non ce l’ha fatta Alessandro Morricella, l’operaio rimasto rimasto ferito a seguito di un incidente avvenuto nei giorni scorsi all’Ilva di Taranto.
È deceduto a seguito delle gravi ustioni riportate a solo un anno dall’ultimo incedente mortale accaduto sempre all’Ilva ai danni di un lavoratore di una azienda dell’appalto.
Una morte che, come tutte andava e doveva essere evitata. Ora l’azienda risponda rispetto alle cause dell’incidente e alle procedure da modificare in quella precisa operazione produttiva dove si è verificato l’incidente.
La Fiom preannuncia che si costituirà parte civile nel caso dovessero emergere responsabilità che gli organi preposti dovranno accertare.
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Abbiamo appreso una notizia dolorosissima, Alessandro Morricella il giovane ragazzo dell’Ilva di appena 34, che lunedì scorso aveva subito pesantissime ustioni di terzo grado colpito da getto di ghisa, non ce l’ha fatta.
Vogliamo che sia fatta chiarezza sulla dinamica di questo incidente mortale, affinché non si ripeta mai più.
Alessandro lascia la moglie e due figli di 6 e 2 anni.
Tutti i metalmeccanici della Fim Cisl si stringono attorno alla sua famiglia ed esprimono il più profondo cordoglio.
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