Chi sono io per giudicare o per pretendere che sia fatta giustizia… Su cosa? Terribile e ignorante è il tempo che esercita su di noi il peso degli anni. Eppure sorridiamo e sorridiamo non perché il ridere ci faccia bene e ci aiuta nel distribuire serotonina al cervello…
No, sorridiamo perché siamo imbecilli… O forse …
Io non sorrido e, quindi, imbecille non sono perché il timbro dei giorni tanto mi pesa e mi rigenera e nulla mi lascia leggero perché l’oblò che ho davanti agli occhi mi mostra l’ORRIBILE…
LEGGERO? Come una piuma? Ma una piuma è un fatto reale… L’essere leggeri è qualcosa di invisibile (o di divisibile?) e quindi di irreale? Non voglio dire ciò. Anche l’invisibile può essere reale… Questo è un fatto serio.
Ma, signori miei, la leggerezza no… La leggerezza è come la debolezza, mai come la bellezza, e la debolezza non è quella descritta da San Paolo in quel giochetto sul debole che si sente forte… Non credo più al fatto che la bellezza ci salverà… Che monotonia retorica…
Già, non riesco a trovare il bandolo della matassa… Lo ha rubato il Tango delle capinere… Oh bandolero stanco… nella pampa… Continuo a girare intorno ai discorsi… per mia accortezza o perché non sono in grado di individuare il percorso… Non so…
Chi vorrei essere? Di chi è questa voce che mi chiede?
Giovanna D’Arco? Maria Maddalena? Elena?, quella di Troia che non era troiana… Penelope?, quella di Itaca che si inventò l’attesa e il giorno per lavorare e la notte per disfare…
Il titolo del nuovo libro: L’attesa di Penelope… forse è stato già pubblicato…
E Cleopatra dove la colloco? Didone? Il suicidio di Didone portò Enea al mito della profezia…come l’attesa della Regina di Itaca che fece di Ulisse la metafora del viaggio… E la Maddalena, mia Maddalena, fece di Gesù, quel santo uomo che gli Ebrei vollero sulla Croce senza mai pentirsene, l’uomo che ha saputo perdonare i peccati del mondo perché lei era stata perdonata e resa impeccabile…
Vorrei essere una di queste donne magnifiche? O forse vorrei reincarnarmi in Circe? O in Calipso? O recitare come Eleonora e diventare il fuoco per il Gabriele il Vate? O Marta che non si fece sfiorare con un dito da quel menestrello grandioso che divenne un solo in sei personaggi?
O Beatrice? Sì, quella che fece dell’Alighieri il commediante che rubò agli Arabi le storie e chiuse nel labirinto i suoi ipotetici nemici… O Fiammetta? Che femmina, la Fiamme – tta con la svastica tra i capelli e il littorio tra le mani e sul seno gli occhi del Bocca-ccio … O Laura, la Lauretta che rese le acque dolce e chiare al suo Francesco?
Vorrei essere una donna? Ma sono soltanto un seguace di Ulisse sopravissuto alle Ire di Polifemo e di Zeus, ma anche alle labbra di Nausicaa… Un sopravissuto…
Si può continuare a ironizzare tanto si muore ugualmente…
Essere bravi figlioli o cattivi ha ancora senso? Si muore ugualmente… Si muore nel proprio letto, si muore nei deserti, si muore nei mari, si muore lungo i cortometraggi dei sogni… Si muore nel letto delle puttane… Morte meravigliosa e idilliaca… Bravo quel papà del Bell’Antonio… Fiero, leale. Maschio con gli attributi i complimenti e i verbi all’imperfetto o al presente? Mai al passato?
Chi vende sogni chi vende parole chi vende vento chi vende pioggia… chi vende fumo…
Leo vendeva almanacchi… ma chi glielo ha fatto fa…
Ascoltate: “C’era una volta, forse c’era una volta, una fatina ma calzava scarpe rotte e vestiva da romana e la chiamavamo labefana…”.
Caspita, ho trovato il filo nero del tutto.
È bastata una goccia di memoria per illuminare il mio cammino. Ma chi è la BEFANA? Guardatela bene. Osservatela. Anzi! Ha qualcosa di santo, ha qualcosa di magico, ha qualcosa di mitico, ha qualcosa di eroico… Qualcosa di erotico o di ereticosensuale…
Sapete, signori miei, il naso è molto erotico… La BEFANA ha un bel naso…
E se la BEFANA fosse maschio? Da donna cosa se ne fa di quel naso… Ah ah ah …
Un maschio sa ben come usarlo il NASO, grande e storto… a pipa o a curve… Ah ah ah
Gogol ha rischiato tutta la sua vita per un naso che faceva i capricci e grazie al suo naso ha saputo dipingere le anime morte distinguendole bene bene da quelle vive…
Quelle morte non sono ancora sepolte e quelle vive si rincorrono come se fossero quarantaquattrogatti in fila come ha decretato Pirandello.
E dopo tutto ciò?
Osservate la BEFANA. Che labbra… Che gambe… Eppure è piccola piccola COSI’…, Ma no questo è Fred Buscaglione che cantava…
Ma chi è che parla? Chi è che non smette di fare domande…
Pensate un po’, signori miei… Se la BEFANA FOSSE MASCHIO?
Quest’anno la BEFANA arriverà senza carbone e senza petrolio e porterà cioccolatini, quelli al centopercentoalcioccolatonero, solo a coloro che si sono distinti per essere stati monelli…
Io che sono stato BAVO BAVO niente riceverò. O forse no…Mi darà la gioia di farmi ripetere gli Esami di Stato con i docenti che mi hanno tanto voluto bene da bocciarmi in quarta liceo, perché se non mi avessero bocciato lì, in quell’anno, io avrei fatto il Presidente del Consiglio e sappiate che se non sono diventato Presidente della Camera il beneficio è soltanto di quei Docenti e di un Vice preside f.f. che volle sospendermi per avere dato un bigliettino ad una amica oltre amicizia, che tanto mi amava, ma questo nelle Medie… Le Medie? S’, io ho fatto le Medie e non solo le Elementari…
Il bello venne dopo… ma questa è un’altra storia che la BEFANA conosce…
Io quest’anno non aspetto nulla…
Non vi immalinconite…Non chiedo nulla…
Quello che avevo da perdere l’ho perso tutto… Quello che ho non è mio… E quello che è mio non mi appartiene… Perché nulla mi appartiene. Neppure i gemelli che pensavo fossero d’oro, i bottoni che si baciano per capirci, lasciatemi in dote da una donna Apache…
Non sorridete perché qualcuno racconta una barzelletta… Non è più tempo di ridere… Il tempo del sorriso è finito ed è giunto alla stazione del Porto di Mendoza de la Valle la CONTRADDIZIONE come si è potuto notare in questo scritto…
So che vorrei andare oltre le Termopili perché le acque calde mi hanno confuso i pensieri…
Però, questa volta, mi rivolgo direttamente a te, vienimi a trovare cara BEFANA e non portarmi nulla perché nulla accetterei, ma saperti è meraviglioso…
…una fetta di infanzia mi farebbe rivivere una storia che non è più storia, ma nostalgia soltanto… E il resto, questa volta, non è noia, è verità quando la verità si veste di finzione è meraviglioso, ma il meraviglioso non dura…e forse per questo è meraviglioso… aveva ragione Ulisse a non compromettersi con l’immortalità…
… Ma se la BEFANA fosse maschio?
Chi ha parlato?
Chi vorresti essere?
Ancora questa domanda…
Da dove giunge questa voce?
Finiamola qui la farsa. Abbiamo troppo discusso inutilmente.
Quindi larga è la via stretto è il corridoio dite la vostra che ho detto la mia… ammesso che la BEFANA NON SIA MASCHIO… E IL NASO…
Basta! Che il dio del Sole sia con Voi…
Pierfranco Bruni