Da alcune settimane Maruggio è in preda al panico politico. Le imminenti elezioni comunali stanno agitando i partiti alla ricerca del miglior candidato sindaco. Mentre l’ex PDL (oggi Forza Italia), che ha chiuso il suo decennale ciclo con il Dr. Alberto Chimienti, sembra orientato verso due medici (Dr. Nino Marseglia e Dr. Alfredo Longo), il PD sembra aver ritrovato la fiducia in se stesso con la candidatura del Prof. Angelo Prontera. Nell’attesa delle “decisioni irrevocabili” da parte delle segreterie politiche, che porteranno ad ufficializzare il loro “miglior” candidato, noi cercheremo di “addolcire” i nostri lettori-elettori, con la lettura del brano, qui di seguito riportato, tratto dal libro “Così parlò Bilbo” di Tonino Filomena, dal titolo allegorico: “Del modello dottor House”.
È da alcune settimane che il nostro Bilbo si sta chiedendo se il dottor House può insegnare qualcosa alla classe politica della sua piccola comunità. Bilbo è convinto che il sindaco “modello seduttore” non funziona più o non è l’unica forma per sapere bene amministrare un paese. Bilbo osserva che le comunità cittadine, grandi o piccole che siano, non hanno più bisogno di sindaci-seduttori. Nel corso di questo ultimo decennio ha potuto riscontrare che chi ha operato nella sfera pubblica con l’ambizione di “apparire” e non di “essere”, di piacere ad ogni costo e al più gran numero possibile di persone, ha finito per fallire. Non basta nutrirsi dell’altrui approvazione per dare forza alle proprie convinzioni. Lo charme non incanta più. La gente reclama certezze, sicurezza, decisioni non più rinviabili. Ecco perché il nostro Bilbo ha chiamato in causa il dottor House. «Se House fosse un politico e non un medico gioiremmo tutti» dichiara Bilbo. «House sarebbe il leader ideale per le nostre comunità. Il leader che andrebbe in piazza e di fronte alla sua gente direbbe la verità. Racconterebbe come stanno le cose, e raccontando la verità offrirebbe anche la sua soluzione ai problemi, senza nascondersi. Ed io, che sono Bilbo l’impertinente e controcorrente, vorrei come sindaco un “amabile dittatore”, un dittatore come il Dr. House. Antipatico, forse, ma di sicuro un decisionista. Non un sindaco dottor Tentenna, ma un sindaco che dica SÌ o NO. Un uomo politico con le palle. Io voglio un sindaco che mi tratti male ma alla fine ci salvi la vita. Reclamo fin d’ora un sindaco irritante e insopportabilmente affascinante. Un sindaco poco accomodante ma capace di sconfiggere le malattie sociali. Un sindaco-House. Uomo o donna che sia, l’importante che sia House.»
Non sarebbe male, infatti, se ci guardassimo intorno e andassimo alla ricerca di un House per il nostro paese. Un leader che sappia trarre decisioni dopo una corretta diagnosi. Un uomo o una donna che abbia un “ragionevole ottimismo”, molta sobrietà e un profondo appello al senso di responsabilità, dedizione, sacrificio. Sarebbe una gigantesca novità, un House o una House per il nostro paese. Così parlò Bilbo.
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