Ancora una volta si cerca di colpire la libertà d’informazione e il diritto dei cittadini di essere informati cercando di mettere un bavaglio ai giornalisti.
La Voce di Maruggio e tutta la redazione esprime solidarietà all’amico, maestro e collega Nazareno Dinoi, giornalista, scrittore e direttore de La Voce di Manduria. Non potendo replicare con mezzi democratici alle critiche mosse ad alcuni personaggi politici, quest’ultimi si sono vendicati colpendo non il giornalista ma il lavoratore, il padre, la famiglia. Non può essere il potere esecutivo a stabilire quali siano le notizie rilevanti per i cittadini.
“I giornali sono cani da guardia della democrazia e delle istituzioni (anche giudiziarie)”.
I giornali sono un mezzo di espressione della libertà di opinione che negli ordinamenti democratici assurgono a veri e propri “cani da guardia” della democrazia. Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza 25138/2007 La Cassazione ha in proposito chiarito che la libertà di manifestazione del proprio pensiero garantito dall’art. 21 della Costituzione e dall’art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee o critiche su temi d”interesse pubblico, senza ingerenza da parte delle autorità pubbliche. La Giurisprudenza della Corte dei diritti dell’uomo (o di Strasburgo) afferma che i giornali sono i «cani da guardia» (watch-dog) della democrazia e delle istituzioni, anche giudiziarie”.
Se raccontare ciò è reato, se il diritto di cronaca rappresenta un crimine contro gli interessi di pochi rispetto ai tanti, allora come blogger, cronisti e giornalisti siamo “criminali”? Noi nel frattempo continueremo a fare il nostro lavoro, nonostante tutto e tutti.
No al bavaglio dell’informazione. #iostoconnazareno
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