Giovedì 7 marzo, Cine-Teatro Impero di Maruggio, standing ovation per Salvatore Cosentino a conclusione fine del suo spettacolo: “Eva non è ancora nata”.
Si tratta di una pièce teatrale di Teatro-Canzone che il Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce innamorato di arte, teatro e cultura che si ispira alla canzone del 1978 di Giorgio Gaber.
La sala è buia, due leggii e un tavolino, il magistrato ha alle spalle l’immagine proiettata di “Rimprovero di Adamo ed Eva” dipinto del 1633 del pittore Domenichino. Si ride e ci si indigna, ma al tempo vi è la contemplazione del coraggio femminile e del suo genio, del sacrificio e di quell’intuito che, per Cosentino “nella donna è superiore”.
Il tutto nella forma del teatro-canzone, narrando in modo ironico e leggero, ma al contempo intenso e profondo, che la bellezza della donna non è magrezza a tutti i costi, perfezione del fisico, negazione dell’età, bensì comunicazione di luce, coraggio, amore per la vita. Cosentino racconta che la bellezza della donna, in un triste periodo di figure femminili troppo spesso ornamentali e decorative, è l’espansione della sua intelligenza. In un passo dello spettacolo si parla, infatti, di donne che “se proprio devono ballare, al famigerato bunga-bunga, preferiscono il raffinato tango dell’impegno, della qualità, della capacità, dell’ironia’.
Il teatro, quindi, per coniugare il mondo del diritto con la bellezza e l’importanza dell’arte e della cultura nel diffondere il senso di responsabilità, che nell’individuo si sviluppa, oltre che con la adeguata repressione, anche con l’educazione al bello, al gusto, alla cultura, all’arte. La legalità non si realizza solo con i codici (o con le manette) ma anche attraverso il dialogo con la società civile.
L’inconfondibile e delizioso stile, dell’apprezzato magistrato, ha rapito il pubblico del teatro maruggese per oltre un’ora. “Che strano”, scrive Gaber e ripete Cosentino, cantando quella bellissima canzone che dà il nome allo spettacolo, “non capisco un sandalo d’argento e non capisco certe irrequietezze che non mi appartengono e che non amo. Può anche darsi che ci sia qualcosa, forse il sintomo di un mutamento… aspettiamo” E ritorna il monito e la funzione sociale di tutti gli spettacoli di Salvatore Cosentino, questo, più degli altri, dedicato alle donne: l’illegalità si combatte più con l’educazione e la cultura che con codici e manette.
Lo spettacolo è un omaggio alla bellezza della dignità donna, troppo spesso negata e violata o relegata a figura ‘ornamentale o decorativa’, ma che è invece espansione di intelligenza, comunicazione di luce, coraggio, amore per la vita. Un invito quindi rivolto, con ironia e profonda leggerezza, anche e soprattutto agli uomini e alle giovani generazioni, al rispetto di tale bellezza, alla convivenza civile, alla legalità.“
Un pubblico particolarmente attento e numeroso. Una serata da ricordare e di grandissimo successo. Bravissima anche Maria Lanzo, attrice e regista del Gruppo Teatrale La Filodrammatica Maruggese, che ha interpretato la Donna Velata.
Intervista a Salvatore Cosentino “Eva non è ancora nata” servizio realizzato da Emanuel D’Aloja
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