E’ di un’importanza quasi storica e certamente diverrà fonte di dibattito a supporto delle tesi da sempre sostenute da FederBalneari la sentenza del Consiglio di Stato che, in tema di mantenimento delle strutture, ha accolto il ricorso – legale difensore il prof. avv. Pier Luigi Portaluri – di una società, associata FederBalneari, titolare di un villaggio turistico e di una concessione demaniale in località “Fontanelle” a Ugento.
Cruciale, nelle motivazioni, un passaggio su tutti: i giudici supremi – Presidente Luigi Carbone, sezione sesta – hanno, nero su bianco, sottolineato come non possa “trascurarsi che, quanto meno in astratto, i valori paesaggistici dell’area ben possono essere meglio tutelati con il mantenimento annuale della struttura, così da evitare ogni anno operazioni particolarmente complesse e delicate di installazione e rimozione”.
Per la prima volta quindi una sentenza di Palazzo Spada, in materia, si allinea alla giurisprudenza ormai da tempo consolidata del Tribunale amministrativo leccese.
La vicenda, complessa come spesso accade in questi casi, riguarda la richiesta al Comune di Ugento da parte della società di poter mantenere la struttura per l’intero anno solare: ciò a fronte di autorizzazione paesaggistica già precedentemente ottenuta per la stagione estiva e, successivamente, in virtù delle modifiche, in tema, della legislazione regionale. Gli uffici comunali autorizzano, la Sovrintendenza annulla il provvedimento.
In primis il Tar Lecce e, ora, il Consiglio di Stato precisano come “l’autorizzazione annullata si riferisce nel mero mantenimento di una struttura già ritenuta paesaggisticamente compatibile dalla stessa Sovrintendenza seppure in riferimento solo al periodo estivo”. Di più: i giudici precisano che va “censurato il convincimento del Ministero [dei Beni culturali] secondo il quale se nella valutazione dell’amministrazione il pregio paesaggistico richiede solo manufatti amovibili è normale che di tali manufatti si preveda la rimozione, quando cessa l’esigenza stagionale”. E ciò anche a fronte delle nuove disposizioni regionali secondo cui “tutte le strutture funzionali all’attività balneare, purché di facile amovibilità, possono essere mantenute per l’intero anno e rimosse alla scadenza dell’atto concessorio”. Pertanto, scrivono ancora da Palazzo Spada “laddove venga in rilievo un’eccezionale diversa valutazione per differenti periodi stagionali occorre che l’amministrazione evidenzi e chiarisca i profili di incompatibilità con il vincolo, opposti a quelli che ne hanno consentito la realizzazione per la sola stagione balneare”.
Un orientamento che – si augura il Presidente di FederBalneari Mauro Della Valle – “tracci finalmente un solco luminoso nel dibattito tra gli imprenditori balneari e le istituzioni. Spero che tale sentenza resti un punto fermo, nella consapevolezza che la tutela del demanio passa anche dalla valorizzazione che ne fa chi investe con fondi propri. Le risorse economiche risparmiate per i continui smantellamenti possono essere invece utilizzati per offrire servizi di maggiore qualità e professionalità, garantendo anche una minore precarietà ai contratti di lavoro”
Alessandra Lezzi
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