Avete mai preparato insieme ai vostri nonni o genitori li Fichi Cucchìati?!
La loro storia vi riporterà indietro nel tempo, scopriamola insieme!
Fino a qualche decennio fa , a Maruggio, come in altre zone del Salento vi era l’usanza per molte famiglie di passare il periodo estivo in campagna. Tale trasloco stagionale era detto in gergo “ni li sciama fori alli fichi?!”.
Il trasloco in campagna avveniva per respirare aria più fresca, ma soprattutto per raccogliere e lavorare i frutti che le piante del terreno in quel periodo offrivano. La raccolta dei fichi avveniva con varie operazioni. A giugno si raccoglieva “lu brufichu” (il caprifico), si infilava “a croma” (a corona) e si appendeva sui rami del fico; ci serviva per impollinare e fecondare i fichi e portare i frutti ad una migliore maturazione. durante i mesi di luglio, agosto e settembre, si procedeva alla raccolta del frutto maturo.
Una volta raccolti, i fichi si spaccavano in due e si stendevano al sole per essiccarli, sistemandoli sopra “li cannizzi” (un traliccio fatto di canne) o sopra la “littera” (una piazzola di forma ovale o rettangolare costruita con pietre raccolte nel terreno). In caso di pioggia i fichi venivano portati al riparo, tale operazione si diceva “ncannizzari”, cioè si sovrapponevano i vari tralicci uno sull’altro, per poi coprirli.
Dopo l’essiccazione i fichi si lavavano nell’acqua, dopo si stendevano al sole per farli asciugare e per finire si “cucchianu”, cioè: si disponeva una mandorla in mezzo al frutto essiccato, insieme ad un pizzico di cannella, un pizzico di cacao amaro e un pezzo di scorza di limone verde, poi si procedeva alla cottura nel forno.
Sono ottimi da conservare per tutto l’inverno in dispensa, in vasetti di vetro, e degustare nelle fredde serate, assaporando del buon vino rosso.
Ingredienti:
2 kg di fichi essiccati
Cacao Amaro in polvere
Cannella in polvere
500 gr Mandorle
Scorzetta di limone
Foglie di alloro