Il primo nucleo del Castello o Palazzo Baronale di Collepasso risale all’epoca bizantina e probabilmente si trattava di un fortilizio, successivamente riadattato sotto le dominazioni normanna e sveva. Tuttavia l’attuale struttura venne costruita nella seconda metà del XVI secolo da Pietro Massa sulla preesistente fortezza. Nel corso dei secoli vennero effettuati diversi lavori di ampliamento e ristrutturazione, culminati nel XVIII secolo per volere dell’allora Signore di Collepasso, il Barone Oronzo Leuzzi. Durante la Signoria della Baronessa Aurora Leuzzi, la struttura divenne il centro di importanti attività culturali. Nel 1987 il Palazzo è divenuto proprietà del Comune che, dopo alcuni lavori di restauro negli anni 1992 e 2006, lo ha adibito ad attività culturali ed artistiche.
La struttura si presenta a pianta quadrangolare e si sviluppa su due piani. Accanto al corpo centrale si snodano due ali ai lati, in linea con lo stesso ma più basse. In alto la facciata principale presenta un piombatoio e diversi beccatelli, inoltre nella parte centrale si distinguono delle merlature sul terrazzo, corrispondenti probabilmente alla parte più antica della struttura. L’accesso è garantito da due portali sul prospetto principale: quello a sinistra, che consente l’accesso in un ampio locale con volte a botte e pavimentazione in chianche di Cursi, mentre quello a destra permette l’ingresso in un atrio con volte stellate e da qui attraverso un secondo portale si giunge all’ampio cortile interno quadrangolare. Intorno al suddetto cortile si articolano diversi ambienti, un tempo adibiti a locali di servizio, tutti con volte a botte mentre dall’atrio di ingresso una scalinata permette di accedere al piano nobiliare, che occupa soltanto i versanti sud ed ovest, le cui ampie stanze risalgono al XVIII secolo.
Il Palazzo Nuovo, ubicato in Piazzetta Cristoforo Colombo, così chiamato per distinguerlo da quello Baronale, è più recente, risale infatti alla prima metà del XIX secolo per volere del Conte Bartolomeo Alberti e della Baronessa Aurora Leuzzi, ed è attualmente abitato dai loro discendenti.
Cosimo Enrico Marseglia