GALLIPOLI (Lecce) – Il castello di Gallipoli, che appare interamente circondato dal mare all’ingresso dell’isola su cui sorge la città vecchia, si erge sui resti di una preesistente fortificazione con ogni probabilità di epoca romana, ricostruita durante la dominazione bizantina. L’attuale castello però risale all’epoca angioina e nel corso dei secoli fu soggetto a diverse ristrutturazioni e rimaneggiamenti sino al secolo XVII. Tuttavia ha sempre costituito un valido baluardo della città contro diversi attacchi provenienti dall’esterno.
L’originale pianta in epoca angioina era quadrangolare, ma sotto la dominazione aragonese fu circondata da una struttura poligonale con torri angolari cilindriche, con l’eccezione di una di forma poligonale. Successivamente venne isolato con un fossato che lo circondava su ogni lato, quindi nel 1522 si provvide all’edificazione del Rivellino e della cortina occidentale. Il suddetto Rivellino, un tipo di fortificazione indipendente generalmente posto a protezione di una porta o di una fortificazione maggiore, fu progettato dall’ingegnere militare di Siena Francesco Martini e si presenta interamente separato dal castello ed isolato nel mare. Esso appare come una torre allungata più grande e più bassa delle altre.
L’ingresso alla fortezza avveniva attraverso un ponte levatoio ligneo che lo collegava alla terra ferma, sostituito nel XVII secolo con uno in pietra, mentre l’interno presenta diverse sale con volte a botte o, in alternativa, a crociera, nonché svariati camminamenti e cunicoli. Negli anni compresi fra 1870 ed il 1879 venne riempito il fossato e la facciata occidentale coperta con l’addossamento del mercato ittico di recente costruzione.
Secondo alcuni storici, nella preesistente fortezza di Gallipoli si sarebbero rifugiati alcuni baroni fedeli a Corradino di Svevia dopo la sconfitta subita nella battaglia di Tagliacozzo contro le armate di Carlo I d’Angiò.
Cosimo Enrico Marseglia
in collaborazione con corrieresalentino.it