Il Castello di Palmariggi, di cui oggi resta ben poco, fu costruito in epoca aragonese, all’indomani della presa di Otranto da parte dei Turchi nel 1480, e rientrava in un vasto sistema strategico di difesa ad anello, a protezione della stessa Otranto, capoluogo dell’omonima provincia. Fu Alfonso d’Aragona a disporre la costruzione del castello sui resti dell’antico Fortino di San Nicola, intorno al quale nel 1330 circa si sarebbe formato il borgo di Palmariggi.
La fortezza aragonese si presentava a pianta quadrangolare con quattro torri angolari, tre cilindriche ed una quadrata, ed era circondata da un fossato, ancora esistente sino alla metà del XX secolo, scavalcabile con un ponte levatoio ligneo sul versante orientale. Nel corso dei secoli la struttura ha subito diversi riadattamenti, in relazione alle mutate esigenze di carattere militare derivanti dall’uso sempre crescente delle armi da fuoco poi, nel 1724, con la costruzione dell’adiacente Palazzo Vernazza, attualmente sede municipale, fu abbattuta gran parte delle cortine ed eliminata la piazza d’armi. Dopo la Seconda Guerra Mondiale vennero demoliti altri settori del castello, giudicati pericolanti, e stessa sorte toccò al ponte levatoio, mentre il fossato venne colmato.
Della struttura restano oggi soltanto due possenti e massicce torri cilindriche su due livelli separati esternamente da un toro marcapiano ed unite fra loro da una cortina semidiroccata. Entrambe le torri presentano casamatte all’interno. Questi pochi resti, tuttavia, bastano a testimoniare l’imponenza che il castello doveva trasmettere a chi lo avesse trovato di fronte nei giorni della sua gloria.
Cosimo Enrico Marseglia