Durante alcuni restauri effettuati sul Castello o Palazzo Baronale di Martano, sono venuti alla luce i resti di un’antica porta e di un fossato risalenti probabilmente alla fine XIV secolo. Verso la fine del secolo successivo abbiamo notizia dell’esistenza di una fortezza, di una cinta e di un fossato a Martano, dove si rifugiarono gli abitanti in seguito all’attacco turco contro Otranto nel 1480. Ritornati in possesso della cittadina adriatica nel 1481, gli Aragonesi provvidero anche alla ricostruzione del Castello di Martano. La nuova struttura venne edificata sul versante nordorientale del paese con il lato meridionale addossato ad alcune abitazioni, nonché con funzioni di raccordo alla cinta muraria urbana a sua volta potenziata da cinque torri. Di questa fortezza originaria restano oggi una torre in Via Marconi, un possente torrione di forma cilindrica con base a scarpa e munita di tre feritoie ed una bocca cannoniera per l’alloggio delle artiglierie difensive.
Nel XVII secolo, sotto la signoria della famiglia Trani subentrata ai Delli Monti, il castello fu trasformato in residenza baronale. I lavori, avvenuti sotto la direzione dell’architetto Francesco Manuli di Corigliano, portarono alla sostituzione del vecchio prospetto principale con quello attuale, con l’inserimento nel portale di un motivo di bugne inclinate, inoltre fu ricavata la bellissima balaustra dello scalone, finemente decorata. Di notevole interesse sono anche i pavimenti in maiolica dei piani alti nonché le volte affrescate. La facciata del castello che si affaccia in Via Pomerio risale, invece, alla seconda metà del XVIII secolo, ad opera dei maestri autoctoni Tommaso Pasquale Margoleo e Donato Saracino su commissione della famiglia Gadaleta. Sul finire del XIX secolo la struttura passò nelle mani del Barone Mario Comi che continuò le modifiche demolendo il torrione di destra del prospetto principale.
La struttura presenta i tipici canoni di fortificazione di stampo aragonese, costituite da un mastio con mura spesse e scarpate che si raccordano a torri cilindriche. Nel centro si apriva il cortile da cui era possibile accedere a stalle, depositi, magazzini, scuderie mentre il primo piano o piano nobile costituiva la residenza del signore e dove questi provvedeva all’amministrazione ed all’ordine del territorio. Nonostante le varie modifiche, il Castello di Martano ha comunque conservato il suo impianto di carattere militare.
Cosimo Enrico Marseglia