Il Castello o Palazzo Baronale di Noha, attualmente frazione del Comune di Galatina, risale con ogni probabilità al XIV secolo, edificato dai Signori del paese, i Baroni De Noha, che lo ebbero quale residenza sino al XVIII secolo. Abbiamo una descrizione del maniero nell’opera Descrittione di tutta l’Italia redatta da Fra Leandro Alberti nel 1525 e pubblicata per la prima volta a Bologna nel 1550. L’autore, che a quanto sostiene ebbe modo di vederlo, lo descrive come particolarmente imponente, a pianta quadrangolare con quattro bastioni angolari e situato in un luogo strategicamente forte. Da un atto notarile della famiglia Spinola e risalente al 1754, risulta che la struttura si sviluppava su due livelli, un pianterreno ed un primo piano. Dopo l’estinzione della famiglia De Noha, avvenuta nel XVIII secolo, il castello subì diversi interventi di ampliamento e modifiche.
La struttura si presenta a pianta quadrangolare ed è complessivamente in buono stato benché necessiti di interventi conservativi e di restauro. Al pianterreno di rilevante interesse sono la corte d’ingresso principale ed il grande giardino con agrumeto, mentre il piano nobile presenta un ampio terrazzo.
La Torre Medievale, situata sull’ala posteriore del palazzo, precisamente all’angolo nord – occidentale, rappresenta il nucleo più antico dell’intera struttura, intorno al quale venne successivamente edificato il resto del castello. Essa presenta tutti i requisiti fondamentali della classica torre medievale di avvistamento, controllo e difesa del territorio circostante. Probabilmente faceva parte di una più vasta rete di collegamento a vista con altre strutture similari dislocate nel territorio limitrofo, rappresentando un punto di osservazione strategico per un lungo tratto stradale, sfruttando anche l’altitudine sul livello del mare pari a circa 80 metri.
La torre, a pianta quadrangolare, si sviluppa su due livelli con un’altezza complessiva di circa 10 metri e rivolge verso settentrione il prospetto principale, in direzione dell’antica via di comunicazione. L’accesso, posto al livello superiore, è garantito da una scala in pietra leggermente curvata verso oriente e terminante su un’arcata a tutto sesto su cui poggia un ponte levatoio. La parte lignea di questo è stato sostituita con una lastra in metallo. La parte superiore della struttura è coronata da una cornice sorretta da motivi ad archetto, in parte simili a beccatelli.
Cosimo Enrico Marseglia