Il Castello o Palazzo Baronale di Torre Santa Susanna risale alla seconda metà del XVI secolo e venne eretto su iniziativa di Don Tiberio Dormio, la cui famiglia, proveniente da Mesagne, aveva precedentemente acquistato il feudo dalla famiglia Palagano. Secondo una leggenda, sul luogo dove sorse il maniero esisteva una precedente struttura risalente addirittura all’epoca romana, tuttavia saremmo più propensi a ritenere tale fortilizio, se mai fosse esistito, risalente all’epoca bizantina. Tale struttura sarebbe andata distrutta nel 1256, durante le guerre condotte da Manfredi, figlio di Federico II di Svevia, contro gli eserciti del papa.
Ritornando al castello cinquecentesco, i lavori ebbero inizio nel 1588 e terminarono nel 1595 lasciandolo tuttavia ancora incompleto. Alla famiglia Dormio successero gli Albricci e dopo di loro i De Angelis, ai quali si deve il completamento dell’opera, in nome del Principe Nicola De Angelis e della consorte Principessa Vittoria Capano, che incaricarono l’architetto Francesco Capodieci di ultimare la costruzione. Questi provvide alla chiusura dei locali del pianterreno adibiti a magazzini, ed alla realizzazione di una rampa che dal cortile conduceva al piano nobile. Inoltre sistemò i locali interni e realizzò un pozzo per il prelievo dell’acqua piovana precedentemente convogliata in un’apposita cisterna ipogea.
Nella prima metà del XVIII secolo il castello divenne proprietà dei Conti Filo che operarono diverse modifiche alla struttura originaria e da cui essa prese anche il nome. Successivamente, nel corso degli anni il palazzo è stato adibito a diversi usi, lazzaretto nei primi anni del XX secolo, scuola elementare ed anche sede di un presidio militare durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2003 la famiglia D’Ippolito, proprietaria della struttura dal 1947, la vendeva ai Trinchera che, dopo averlo restaurato, lo hanno adibito ad elegante Bed and Breakfast.
Il castello si presenta a pianta quadrangolare irregolare, con due torri anch’esse quadrangolari ai lati, sul prospetto principale, e si sviluppa su due piani separati esternamente da un toro marcapiano. Le torri fuoriescono dal filo della cortina che le unisce e di cui ha la medesima altezza. Il terrazzo dell’intera facciata è coronato con una merlatura guelfa, che prosegue sui lati e posteriormente, nel cortile. Nove finestre si aprono al piano nobile, sette sulla cortina ed una per ciascuna torre. Il portale a bugne ed a sesto acuto consente l’accesso al cortile, che si caratterizza per le arcate stile chiostro ed ospita una cappella gentilizia.
Cosimo Enrico Marseglia