Sembra che esistano differenti opinioni e teorie riguardo l’edificazione e la storia del Castello di Pulsano. In questa sede verrà esposta quella, a nostro avviso, più plausibile essendo tra l’altro anche la più recente.
Il Castello di Pulsano è conosciuto col nome della famiglia che più di tutte apportò le maggiori modifiche strutturali al nucleo originario. Fu intorno agli inizi del XII secolo che gran parte della popolazione costiera si spinse maggiormente all’interno per cercare un rifugio alle continue incursioni dei pirati saraceni. Fu proprio la famiglia De Falconibus (Delli Falconi) ad acquistare un vecchio fortilizio in disfacimento, risalente probabilmente all’epoca bizantina e costituito da una torre a pianta quadrata, provvedendo ad un restauro e ad un ampliamento con l’edificazione di quattro torri, ognuna differente dalle altre.
Successivamente il castello, utilizzato per lo più come tenuta di caccia, passò in proprietà di diverse altre famiglie, nel 1274 apparteneva ai Sambiasi, nel 1357 ai Dell’Antoglietta che lo cedettero ad Ercole Petugy, che a sua volta provvide a ricostruire la Torre Quadrata o Torre Massima, Intanto nel 1326, nel tentativo di difendere il casale da un assalto saraceno proveniente dal mare, cadeva Renzo De Falconibus ed in memoria di tale evento il luogo dello scontro fu chiamato Terra Rossa.
La famiglia De Falconibus sarebbe rientrata in possesso del feudo dopo il 1388, cominciando intorno al 1400 un’opera di ricostruzione del castello, andato in precedenza distrutto, su disposizione di Marino De Falconibus e, proprio per tale motivo la fortezza avrebbe assunto anche il nome della famiglia. In seguito a tale riedificazione esso assunse il suo attuale aspetto, salvo il fatto che all’epoca era circondato da un fossato scavalcabile con un ponte levatoio ligneo. Nel 1480 alcune milizie di Pulsano, agli ordini di Giovanni Antonio Delli Falconi, figlio del suddetto Marino, furono inviate in difesa di Otranto caduta nelle mani dei Turchi.
Dopo aver cambiato diversi proprietari, infine il castello giunse alla famiglia Muscettola e nel 1819 il Principe Giovanni Muscettola permise che alcune famiglie utilizzassero il fossato come orto. A riprova di ciò, le mura settentrionale ed orientale insieme a tre delle cinque torri risultano addossate ad abitazioni private. Durante il regno di Gioacchino Murat, tre cannoni in dotazione al castello sarebbero stati trasferiti a Taranto. Agli inizi del XX secolo la struttura diventava di proprietà del Comune.
Posto nel centro dell’abitato, all’angolo nordorientale dell’antica cinta muraria, il castello ha una pianta quadrangolare ed è rinforzato da cinque torri di diversa fattura e misure, Il nucleo originale, rappresentato dalla Torre Quadrata si affaccia sulla piazza che dal maniero prende il nome. La struttura si sviluppa su tre piani e presenta le armi di alcune famiglie che lo hanno abitato e conserva alcuni frammenti di piccoli affreschi. Si dice che dal suo sottosuolo parta un cunicolo, ora murato, che lo collegava al Castello di Leporano.
Ma le sorprese non finiscono, come nei migliori manieri scozzesi, anche il castello di Pulsano custodisce una storia di fantasmi. Infatti si racconta che nelle notti di luna piena si aggira negli ambienti della struttura una fanciulla bionda vestita di bianco. Pare si tratti di Angelica, la diciottenne unica figlia di Renzo De Falconibus che, dopo la morte del padre in difesa del paese, fu catturata, imprigionata, quindi decapitata ed, infine, murata nella torre…
Cosimo Enrico Marseglia
In collaborazione con corrieresalentino.it