Nonostante le piccole dimensioni, Maruggio è un centro particolarmente ricco di storia, e ciò è dovuto indubbiamente al fatto di essere stata Commenda Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta, a partire dagli inizi del XVI secolo, dipendente dal Priorato di Barletta. La storia del paese, pertanto, si intreccia strettamente con quella dei Cavalieri sin dal 1317 quando, secondo la tradizione, la nobildonna Giovanna Caballaro avrebbe ceduto il feudo di Maruggio all’Ordine Giovannita in cambio dell’ingresso nello stesso del figlio Nicola de Pandis.
Il Castello dei Cavalieri di Malta, chiamato anche Palazzo dei Commendatori, venne edificato a partire dal 1368 per volontà appunto del Cavalieri e risultava contiguo alle mura di cinta della piazza, ora non più esistenti, col lato occidentale, che oggi si affaccia in Piazza del Popolo all’esterno della cinta stessa.
Le numerose modifiche operate, specialmente negli ultimi due secoli, e la costruzione di abitazione private addossate, ne hanno completamente stravolto l’assetto. Originariamente doveva presentarsi in pianta quadrangolare e ad esso sul lato meridionale era addossata la porta principale di accesso alla città murata, anch’essa demolita, a sua volta protetta a partire dalla fine del XVI secolo da un rivellino (“…elemento della fortificazione staccato dalla cinta muraria, generalmente più basso di questa ed eretto davanti a una porta, per difenderla dal fuoco e dai proietti lanciati dal nemico …” – Enciclopedia Treccani). Sulla facciata rivolta su Piazza del Popolo è presente in alto un grande trittico col blasone del Gran Maestro Hugues Loubenx de Verdalle, mentre sul portale di ingresso della struttura, in Via Umberto I, campeggia lo scudo con le armi del Commendatore Alliata, visibile anche sulla facciata della Chiesa Madre.
Attraverso il suddetto arco a tutto sesto si accede nel cortile, che forse un tempo serviva come Piazza d’Armi o Cortile d’Onore e dove una volta si trovava la Cappella della Madonna della Visitazione, di cui oggi restano alcune tracce delle sue volte a sesto acuto. Il castello si divideva su due piani, il pianterreno ospitava magazzini e frantoi mentre il primo piano costituiva quello residenziale.
Cosimo Enrico Marseglia