L’attuale Castello di Apricena risale al XVII secolo, precisamente al 1658, per volere del feudatario, il Marchese Scipione Brancia, tuttavia sorge sui resti di una precedente Domus di epoca sveva o più precisamente federiciana, andata distrutta durante il terribile terremoto del 1627, e di cui oggi restano solo poche tracce, tra le quali degna di nota è una bifora sul torrione cilindrico nordoccidentale. Un’altra vestigia della Domus è la Torre Normanno – Sveva detta Torre dell’Orologio, risalente ai secoli XII – XIII, a pianta quadrangolare e munita di feritoia, successivamente trasformata in torre campanaria ma che originariamente rientrava nel dispositivo difensivo del castello.
Apricena diventò un centro amministrativo e giuridico di notevole importanza proprio nel periodo normanno – svevo e nella Domus o Castello Precina, nel 1156 venne risolta una controversia sorta tra l’Abbazia di San Giovanni in Piano e quella di Santa Maria delle Tremiti. Nel corso del XIII la cittadina diventò la residenza di caccia preferita dell’Imperatore Federico II di Svevia, vivendo così il suo periodo di massimo splendore.
Il castello si presenta oggi a pianta quadrangolare con mura scarpate e recanti un toro a divisione del pianterreno da quello nobile. Una grossa torre cilindrica con base a scarpa è inserita all’angolo nordoccidentale. All’interno vi è un ampio cortile, nel cui centro è collocata una cisterna. Un tempo i locali del versante orientale si affacciavano sulla piazza, mentre il lato occidentale costeggia il giardino, da cui era possibile accedere al cortile attraverso un portale, detto Portone del Palazzo, ad arco a tutto sesto.
Cosimo Enrico Marseglia