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Fortezze e castelli di Puglia: Il Castello di Barletta

20BARLETTA – Il Castello di Barletta è uno splendido esempio dell’architettura militare, in cui è possibile osservare il successivo stratificarsi delle varie dominazioni che si sono susseguite nel Regno di Napoli. Il nucleo originale della fortezza risale alla dominazione normanna, infatti fu edificato intorno al 1050, incastonato fra le vecchie mura cittadine e proteso verso il mare. Fu il Sacro Romano Imperatore Federico II di Svevia ad ordinare una nuova costruzione più simmetrica in luogo di quella originale che ai suoi occhi si presentava piuttosto irregolare. Proprio nel castello di Barletta lo stesso imperatore convocò la Dieta in cui fu bandita la V Crociata e, nella stessa occasione, annunciò la nascita di suo figlio Corrado, mentre l’anno successivo vi dimorò per un paio di mesi circa. Ritornato nel 1234 istituì alcune fiere annuali che dovevano ruotare fra sette città. Durante la dominazione sveva il castello di Barletta fu ricovero per i cavalieri che partivano o tornavano dalla Terra Santa.

Subentrato Carlo I d’Angiò sul trono di Napoli, questi provvide a rivoluzionare completamente la struttura della fortezza in chiara chiave antisveva e, proprio sotto la dominazione angioina, nel 1308 furono imprigionati i Cavalieri Templari dell’Italia Meridionale precedentemente arrestati. Agli Angioini successero nel 1442 gli Aragonesi che negli anni compresi fra 1458 ed il 1481 provvidero a rinforzarlo. Nel 1459, proprio a Barletta nella cattedrale di S. Maria Maggiore Ferdinando I d’Aragona venne incoronato Re di Napoli.

Sotto la dominazione spagnola ebbero luogo diverse opere di rinforzo e di ampliamento del castello che fra il 1502 ed il 1503 ospitò il Gran Capitano e stratega spagnolo Consalvo da Cordova e gran parte del suo esercito vittorioso nelle Battaglie di Ruvo e di Cerignola. In questo periodo si tenne anche la famosa Disfida di Barletta.

Nel 1532, per ordine dell’Imperatore Carlo V, venne disposto il rinforzo e l’ampliamento del castello ed i lavori furono affidati all’architetto militare Evangelista Menga, protraendosi inizialmente sino al 1537 e successivamente continuati da altri ingegneri sino al 1598. In seguito a tali opere il castello assunse l’attuale aspetto a pianta quadrangolare con quattro baluardi a pareti sfuggenti agli angoli e le cortine munite delle apposite bocche per il tiro dei pezzi di artiglieria, conformandosi ai canoni difensivi delle fortezze dell’epoca. Procedendo in senso orario dall’angolo sudoccidentale originariamente i bastioni erano chiamati di Santa Maria, di San Vincenzo, di Sant’Antonio e dell’Annunziata, tuttavia agli inizi del XIX secolo le denominazioni vennero completamente cambiate: il baluardo di Santa Maria fu chiamato di San Giacomo, quello di San Vincenzo divenne della Campana, quello di Sant’Antonio ribattezzato di Santa Maria e il bastione dell’Annunziata cambiò in di San Vincenzo. Nel corso del XVII secolo furono effettuati ulteriori lavori di consolidamento e ristrutturazione.

Allo scoppio del Primo Conflitto Mondiale, la mattina del 24 maggio 1915, il lato settentrionale del castello ed il relativo bastione nord, rivolti verso il mare, furono bombardati con sei cannonate dall’esploratore austro-ungarico Helgoland che poche ore prima aveva colpito anche Manfredonia. I danni alla struttura furono limitati grazie al tempestivo intervento del cacciatorpediniere italiano Turbine che però, dopo poco, fu affondato. Durante il Secondo Conflitto Mondiale la fortezza ospitò un presidio militare che fieramente si oppose all’occupazione tedesca della città. La strenua resistenza delle forze italiane di stanza a Barletta culmino nella battaglia del 12 settembre 1943.

Cosimo Enrico Marseglia

corrieresalentino.it

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Notizie su Cosimo Enrico Marseglia

Cosimo Enrico Marseglia
Nato a Lecce, città in cui vive. Ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare dell’Esercito Italiano in Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma TRAMAT presso la cittadella militare Cecchignola in Roma, ed ha prestato servizio come ufficiale dell’Esercito presso il 3° Battaglione Logistico di Manovra in Milano, il Distretto Militare di Lecce ed il Battaglione Logistico della Brigata Pinerolo in Bari. Dopo otto anni in servizio permanente effettivo, ha lasciato la carriera militare, dedicandosi alla musica jazz ed al teatro. Attualmente collabora con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università del Salento, come esperto di Storia Militare, e dal 2009 è ufficiale commissario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Scrive per L’Autiere, organo ufficiale dell’ANAI (Associazione Nazionale Autieri d’Italia), Sallentina Tellus (Rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro), per L’Idomeneo (Rivista dell’Associazione di Storia Patria) e per altre testate. Ha già pubblicato Les Enfants de la Patrie. La Rivoluzione Francese ed il Primo Impero vissuti sui campi di battaglia (2007), Il Flagello Militare. L’Arte della Guerra in Giovan Battista Martena, artigliere del XVII secolo (2009), Battaglie e fatti d’arme in Puglia. La regione come teatro di scontro dall’antichità all’età contemporanea (2011), Devoto ad Ippocrate. Rodolfo Foscarini ufficiale medico C.R.I. fra ricerca e grande guerra (2015), Marseglia. Storia di una famiglia attraverso i secoli (2016) per la Edit Santoro, e Attacco a Maruggio. 13 giugno 1637. Cronaca di una giornata di pirateria turca nel contesto politico-sociale europeo (2010) per la Apulus, quest’ultimo insieme al Dott. Tonino Filomena

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