La città di Canne oggi non esiste più, al suo posto restano le rovine e le vestigia, ovviamente visitabili, di quello che un tempo fu un centro abitato come tanti altri. Il suo nome è legato alla celebre battaglia combattuta il 2 agosto 216 a.C. fra i Cartaginesi, comandati da Annibale, che annientarono le armate romane agli ordini del Console Terenzio Varrone, principale responsabile della sconfitta, nella quale cadde l’altro Console: Lucio Emilio Paolo.
Canne tuttavia fu nuovamente teatro di un nuovo scontro in pieno Medio Evo, l’1 ottobre 1018 per la precisione, fra i Normanni di Gilberto Drengot al fianco di Melo di Bari, alla testa degli insorti pugliesi, ed i Bizantini al comando del Catapano Basilio Boioannes, terminato con la vittoria di questi ultimi. Nel 1083 però la città, passata nelle mani dei Normanni, fu distrutta da Roberto il Guiscardo, per punire il barone Ermanno, suo stesso nipote, che si era posto alla testa di una rivolta. Da quel momento Canne non si riprese più e progressivamente nel corso degli anni i suoi abitanti si trasferirono in massima parte a Barletta, abbandonando la cittadina.
Il Castello Normanno – Svevo di Canne si trova nell’area orientale della città ed è strettamente connesso alle mura di cinta urbiche. Allo stato attuale sarebbero necessari ulteriori scavi archeologici per meglio comprendere la sua struttura costruttiva. Un primo nucleo della fortezza potrebbe essere stato un fortilizio di epoca tardo antica, in seguito passato nelle mani di Arabi e Bizantini, e costituito da un torrione a pianta quadrangolare cui successivamente furono aggiunti altri corpi di fabbrica. Intorno al IX – X secolo il torrione fu circondato da quattro cortine con torri angolari mentre sul lato occidentale venne affiancato da nuove costruzioni.
La sistemazione definitiva risale comunque alla dominazione normanna con successivi accomodamenti in epoca sveva, in particolare a cavallo dei secoli XII e XIII fu aggiunto un nuovo corpo di fabbrica sul lato orientale, mentre su quello settentrionale furono eretti tre locali a pianta quadrangolare. L’area residenziale corrispondeva con ogni probabilità al versante occidentale, dove gli ambienti erano pavimentati con malta, mentre gli altri lati ospitavano ambienti di servizio. All’esterno, fra le torri settentrionale e sud – occidentale, erano collocati i locali per le attività di produzione.
I primi scavi archeologici furono effettuati fra il 1956 ed il 1957 e permisero la scoperta di vari ambienti. Gli ultimi scavi, risalenti agli anni 1999 – 2000, hanno dimostrato che il corpo di fabbrica centrale era un grande torrione o Mastio, circondato da una cinta che successivamente sarebbe stata inglobata dalle costruzione successive.
Cosimo Enrico Marseglia
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