Il Castello di Casamassella risale al XIII secolo, in piena dominazione angioina, quale residenza fortificata munita di fossato e ponte levatoio, ormai non più esistenti, con compiti di difesa del piccolo centro abitato. All’epoca fu dimora del feudatario Ruggero Maramonte. Nonostante varie modifiche ed ampliamenti nel corso dei secoli, finalizzati a renderlo una dimora residenziale, il maniero conserva ancora oggi l’aspetto della fortezza originaria.
Durante il XVIII secolo, sotto la Signoria della famiglia De Marco, si provvide alla sua trasformazione a dimora residenziale nobiliare con diversi interventi di modifica, tra cui la realizzazione del loggiato centrale, sostenuto da mensole, che si sviluppa sopra il massiccio e sobrio portale, e delle finestre con cornici a motivi floreali o zoomorfi. Nel XIX secolo la famiglia De Marco adottò i fratelli De Viti, i cui eredi si assunsero il doppio cognome De Viti – De Marco.
La struttura si presenta a pianta quadrangolare con base a scarpa e prospetto principale tripartito, con la parte alla sinistra di chi guarda più alta, a guisa di torrione. Il piano nobile separato dal livello inferiore da un toro marcapiano, si caratterizza per la simmetria delle finestre rispetto alla loggia, sovrastata dal blasone della famiglia De Marco. Un atrio consente di accedere al cortile centrale dove è possibile osservare la mescolanza armoniosa fra elementi medievali, quali archi a sesto acuto, ed altri tipicamente settecenteschi. Dal cortile si accede al grande e lussureggiante giardino, mentre dall’atrio è possibile salire tramite una scala al piano nobile, formato da ampie sale con volte a botte. Il pianterreno, invece, ospita gli ambienti una volta destinati alla servitù, nonché i locali di servizio. Sul versante posteriore si sviluppano delle ampie terrazze che si affacciano sul giardino.
Nel castello ebbero i loro natali lo statista ed economista Antonio De Viti De Marco ed il poeta salentino Girolamo Comi.
Il maniero è oggi sede di un hotel e viene anche adibito a location per cerimonie, cene di gala, congressi.
Cosimo Enrico Marseglia