Le origini di Lequile vengono fatte risalire in genere all’epoca romana, quando si sarebbe stabilito nella zona un centurione di nome Leculo, che avrebbe fatto costruire una villa, intorno alla quale successivamente sarebbe sorto il villaggio. Una versione più attendibile ne fa risalire la nascita all’insediamento di alcuni centurioni romani ed il nome sarebbe derivato dalla caduta della a nella parola Le Aquile, simbolo delle legioni, trasformatasi in Lequile. Anche su questa teoria tuttavia sorgono dubbi.
Dal XI secolo sino al 1463 Lequile fu inglobata nella Contea di Lecce e nel Principato di Taranto finché nel 1291 fu sottoposto alla Signoria di Ugo di Brienne. A partire dal XIV secolo fu feudo in successione delle famiglie Bonomine, De Marco, Sambiase, Santa Barbara, Maresgallo, Guarino su concessione di Maria d’Enghien nel 1433, Doria, Pansa, dell’Anna, Grafoglietti, Venato, Imparato, per finire con i Principi Saluzzo.
Sulla costruzione del castello esistono due differenti ipotesi, una lo vuole eretto nel XIV secolo per volere della famiglia Orsini del Balzo, l’altra che lo pone di qualche decennio antecedente su commissione del Conte di Lecce Ugo d’Enghien. Nel corso del XVII secolo la suddetta struttura venne arricchita con nuovi ambienti e fu oggetto di alcune modifiche. Situato nei pressi della piazza principale del paese, il castello appartenne anche ai Principi Ruffo e si caratterizza per ambienti ampi che ospitano tra l’altro una biblioteca privata ed un oratorio al piano nobile. Al pianterreno è annessa una cappella dedicata a San Giorgio.
Cosimo Enrico Marseglia