Oggi Loseto è un quartiere periferico di Bari, distante una decina di chilometri dal centro della città, tuttavia in precedenza è stato un borgo a se stante. Le sue origini sembrano risalire al XII secolo ed il suo nome durante il Medioevo era Lusitum. Nel XVI secolo la Duchessa di Bari e Regina di Polonia Bona Sforza lo concesse in feudo al nobile Giosuè de Ruggiero, i cui discendenti ne ereditarono la signoria sino al 1806, anno in cui venne abolito il feudalesimo nel Regno di Napoli.
Il Castello di Loseto, attualmente posto in Piazza de Ruggiero, risale con ogni probabilità all’epoca della dominazione sveva su un preesistente fortilizio di possibile origine normanna, eretto per volere della famiglia Sagarriga Visconti che successivamente lo vendettero ai de Ruggiero.
La struttura si presenta a pianta all’incirca trapezoidale con una corte centrale e, nel corso dei secoli, ha subito diversi interventi che ne hanno alterato l’originaria forma, pur conservandone l’aspetto sobrio ed austero. Sul versante settentrionale si distingue un torrione a pianta quadrangolare sporgente dal perimetro della cinta.
La fortezza è legata ad una leggenda d’amore triste, secondo la quale nel primo decennio del XIX secolo, la più bella fanciulla del borgo sarebbe andata in sposa nientemeno che al fratello del Re di Napoli Gioacchino Murat, cognato dell’Imperatore Napoleone Bonaparte. Tuttavia, ben presto, la ragazza si sarebbe innamorata di un ragazzo suo compaesano, o forse ne era già innamorata, ed avrebbe tradito il marito. Una volta scoperta la tresca, da Napoli venne inviato un reparto di gendarmi che mise a ferro e fuoco l’intero paese, sterminando quasi tutti gli abitanti.
Cosimo Enrico Marseglia