L’edificazione del Castello di Morciano di Leuca risale al XIV secolo, e precisamente al 1335, per volere di Gualtieri VI di Brienne Conte di Lecce, allo scopo di difendere la parte meridionale dei suoi domini dal Conte di Caserta Filippo de la Rath. Questi, che nello stesso anno era convolato a nozze con Caterina d’Auney, acquisendo in dote la Contea di Alessano, mirava ad ingrandire i suoi possedimenti ai danni del Conte di Lecce.
La struttura originaria si presentava a pianta quadrata con quattro torrioni angolari cilindrici, ma nel 1507 il proprietario, Barone Rodolfo Sambiasi, fece demolire la torre nordoccidentale per costruire il convento dei Carmelitani e la Chiesa del Carmine. Successivi interventi hanno parzialmente cancellato alla vista due altri torrioni, inglobandoli nelle mura, pertanto delle torri originarie ne resta visibile nella sua interezza soltanto una, che si sviluppa su tre piani. All’esterno, tra il pianterreno ed il primo piano vi è un cordone che funge da confine fra i due livelli, mentre gli altri due piani sono divisi da alcuni beccatelli (Corto pezzo di legno che sporge, come una mensola, da un muro; i beccatelli sostengono assiti, palchetti, e altri sporti, o anche i capi delle travate. Nei secoli XIV e XV le cinte murate, i castelli e le torri ebbero spesso una merlatura sporgente, sostenuta da beccatelli, perché i difensori potessero lasciar cadere i proiettili sugli assedianti che minavano le fondamenta”. Enciclopedia Treccani). La cima del torrione termina con un altro cordone analogo al precedente. Le pareti perfettamente verticali e prive di scarpa o di altre forme sfuggenti, dimostrano l’epoca medievale della struttura, costruita anteriormente alla scoperta delle armi da fuoco.
Furono invece i successivi proprietari del castello fra i secoli XVI e XVII ad operare delle modifiche di adeguamento alle nuove strategie difensive, ristrutturando le cortine e la piazza d’armi ma lasciando inalterata l’ala residenziale, che conserva ancora in alto gli originali merli. In seguito alla necessità di difendersi dalle incursioni dei pirati ottomani, nel XVI secolo venne a crearsi intorno al maniero il cosiddetto Rione delle Torri, costituito da abitazioni di famiglie notabili che, riproducendo in dimensioni minori l’aspetto di fortilizi addossati fra loro, formavano una cintura difensiva esterna.
Un portale, caricato da blasoni delle varie famiglie succedutesi nella proprietà, consente l’ingresso in un cortile, circondato da locali un tempo adibiti a scuderie, magazzini, cucine, forno, botteghe di artigiani ed armeria. Sulla destra uno scalone sale alla zona residenziale posta al piano nobile. Un’altra caratteristica è costituita dai merli della cortina che hanno la forma dei gigli di Francia. La struttura nel complesso si nota subito per la sua robustezza e la sua mole.
Nel 1848 il castello fu portato in dote alla famiglia Valentini, in seguito alle nozze fra Valentino e Adelaide, sorella di Sigismondo Castromediano, Duchi di Morciano. Dall’unione venne un’unica figlia: Teresa che convolò a nozze col cugino Vito Valentini ed i cui discendenti presero il doppio cognome Valentini – Castromediano. Essi conservano ancora oggi la proprietà del maniero.
Cosimo Enrico Marseglia