Il Casale di Mudonato era un feudo rustico nei pressi di Avetrana, sulla via che da tale paese conduce a Salice Salentino, la cui fondazione è tuttora incerta anche se collocabile intorno al XIII secolo, in epoca sveva. Fu proprietà della famiglia Adimari, nella persona di tal Nicolò, quindi passò alla famiglia d’Aquino, dei Conti di Acerra e successivamente a partire dal 1303 fu feudo di Colletta di Belloloco, cui fu confermato, quale regalo di nozze, da Filippo I d’Angiò Principe di Taranto.
Più volte ripopolato, il casale ben presto si spopolava, probabilmente a causa dell’aria insalubre del luogo. Tra il 1562 ed il 1567 fu feudo addirittura di San Carlo Borromeo. Nel 1656 il Signore di Francavilla Michele III Imperiali, che aveva anche la proprietà di Mudonato, tentò di ripopolare il casale insediando alcuni nuclei familiari di origine greca, che in loco conservarono i riti religiosi ortodossi.
Il castello è formato da una torre a pianta quadrangolare con muro a scarpa, fornita di caditoie e coronata da un cornicione munito di beccatelli, per la difesa piombante, con funzioni di avvistamento e risalente alla seconda metà del XV secolo. A questo si aggiunge un altro edificio laterale voluto dagli Imperiali nella seconda metà del XVI secolo. La torre si sviluppa su due livelli, separati esternamente da un toro marcapiano. Le pareti sono alquanto spesse e presentano alcune feritoie per la difesa a distanza. I due livelli sono collegati da una scala esterna in pietra. La torre o Mastio, rientrava in un sistema difensivo strategico e di collegamento elaborato dagli Aragonesi per frenare le sortite dei pirati turchi.
Alcuni lavori di ristrutturazione hanno portato alla luce un palmento ed alcune mura riferibili probabilmente ad una preesistente torre di epoca sveva, che probabilmente svolgeva funzioni di avvistamento e difesa da eventuali attacchi saraceni provenienti dal mare. La torre e l’edificio cinquecentesco sono circondati da una cinta quadrangolare con quattro piccole torri angolari. Nella struttura è presente anche una cappella di notevole interesse storico ed artistico.
Nella seconda metà del XIX secolo, la proprietà della fortezza passava per donazione diretta dai Marchesi Avena Laviano alla Signora Maria Costantino in Mirabella di Napoli che la trasmetteva ai suoi figli, i cui discendenti, della famiglia Mannarini, ne sono tuttora i proprietari.
Cosimo Enrico Marseglia