In seguito all’elevata importanza strategica del luogo, sin dal Medioevo Specchia ebbe una fortezza con funzioni di avvistamento e controllo del territorio circostante, ed oltre al suddetto maniero presentava anche una cinta muraria difensiva. Il Castello più antico di Specchia andò distrutto insieme alla cinta muraria del paese durante l’assedio condotto da Giacomo Caldora fra il 1434 ed il 1435, durante la cosiddetta Guerra di Puglia. Tale conflitto si era scatenato in seguito alla disputa per il trono di Napoli fra Angioini ed Aragonesi, dopo la morte della Regina di Napoli Giovanna II d’Angiò. Il Caldora comandava le armate di Luigi III d’Angiò mentre il signore locale, Giovanni Antonio Orsini – Del Balzo Principe di Taranto, Duca di Bari e Conte di Lecce, Soleto e San Pietro in Galatina, era alleato di Alfonso d’Aragona.
Negli ultimi anni del XV e nei primi del XVI secolo il castello venne riedificato ad opera della famiglia Orsini – Del Balzo e successivamente, fra il XVII ed il XVIII secolo, fu oggetto di diverse modifiche ed ammodernamenti su iniziativa dei nuovi proprietari, i Marchesi Protonobilissimo, che lo trasformarono in Palazzo Marchesale. Negli ultimi anni la struttura è stata sottoposta ad interventi di restauro che hanno permesso di conservare l’aspetto di palazzo fortificato ed attualmente viene adibito a location di eventi culturali ma anche mondani quali cerimonie di nozze.
Il Castello, conosciuto anche come Castello Risolo dal nome dei proprietari, si affaccia col versante orientale su Piazza del Popolo. Si presenta a pianta quadrangolare con un ampio cortile interno. La facciata principale disposta su due livelli si caratterizza per una balaustra che la attraversa ed ospita anche il portale da cui si accede al cortile interno, che risulta sormontato dal blasone della famiglia Protonobilissimo e dai busti del Marchese Desiderio Protonobilissimo e della di lui consorte Margherita Trani o Trane. Dalla struttura emergono anche due alte torri a pianta quadrata.
Cosimo Enrico Marseglia