A circa 7 chilometri da Ostuni in direzione del mare, si incontra Villanova, ridente località balneare dotata anche di un porticciolo. Ad un’estremità del molo ecco sorgere, quasi per incanto, un piccolo castello continuamente e suggestivamente riflesso sull’acqua.
Nel 1278, in epoca angioina, fu iniziata la costruzione della cinta muraria di Villanova e dopo circa una ventina di anni ebbe inizio l’edificazione del primo nucleo del castello di cui, purtroppo, un poco in seguito a vicissitudini belliche nel corso della storia, un po’ per l’incuria umana, ma senza trascurare gli inopportuni rimaneggiamenti, ben poco resta dell’originale fortezza.
Comunque sia il castello aveva funzioni prettamente difensive, giacché costituiva un avamposto di osservazione sul mare ed un valido baluardo contro lo sbarco di pirati e predoni turchi. Esistono documenti che testimoniano i nomi di alcuni dei castellani che assunsero il comando della fortezza, fra cui ricordiamo Gaspare Petrarolo nel 1463, Cipriano Arsenio nel 1562 e Prospero Idrosio nel 1579. Attualmente la struttura è, purtroppo, in completo abbandono.
Il castello si presenta come un complesso di tre corpi di fabbrica sullo stile dei torrioni a pianta quadrata e base scarpata. Al livello del primo piano corre un toro tondeggiante mentre sul tetto si erge una torretta che ricorda nella forma un faro. Precisiamo che il toro in architettura è una modanatura (elemento sagomato di una membratura architettonica) a profilo semicircolare convesso che forma un grosso anello.
Cosimo Enrico Marseglia