Il primo nucleo del bellissimo Castello di Torremaggiore risale alla dominazione normanna e consisteva nella classica torre di avvistamento e difesa dell’epoca. Successive modifiche ed ampliamenti nel corso delle varie dominazioni, succedutesi sul trono napoletano, hanno portato la struttura ad assumere le caratteristiche rinascimentali che oggi è possibile osservare. In particolare fu il marchese Paolo II de Sangro a commissionare dei lavori di ristrutturazione e, per lasciare a sua imperitura memoria la paternità dei lavori, fece incidere un’epigrafe su uno dei balconi che si affacciano sul versante orientale.
La struttura si presenta a pianta quadrata con quattro torri angolari a pianta circolare e scarpate. Un’altra torre, a pianta quadrangolare è addossata nel centro della cortina meridionale, mentre nel centro del complesso sorge un’altra torre quadrangolare più grande, che rappresenta la parte più antica, o Mastio, del maniero e si caratterizza per la presenza di una meridiana che si affaccia sulla Piazza d’Armi o cortile interno. Questo, cui si accede dal portale principale, ha forma quadrangolare e presenta una pavimentazione in pietra lavica. Attraverso un cancello è possibile accedere al piano ammezzato, un tempo sede del Corpo di Guardia, e da li, attraverso una doppia scala, si raggiunge la Sala del Trono ed il piano nobile. La suddetta Sala presenta un fregio ad affresco risalente al XVII secolo. Il lato opposto del cortile è corredato da un porticato e da un pozzo che un tempo serviva all’approvvigionamento idrico.
Nei pressi del castello si trova il Teatro Ducale, anticamente collegato alla fortezza tramite un arco non più esistente ma di cui resta visibile la traccia dell’attaccatura. Un fossato, un tempo superabile con un ponte levatoio ligneo, ora sostituito da uno in pietra, circonda all’esterno la struttura.
All’interno del castello, dichiarato Monumento Nazionale nel 1902, nacque il 30 gennaio 1710 Raimondo de Sangro, VII Principe di Sansevero, noto esoterista, scienziato, anatomista, militare, alchimista, massone, letterato ed accademico italiano, cui si deve la Cappella Sansevero di Napoli, in cui sono custodite opere d’arte quale il Cristo Velato e le Macchine Anatomiche dello stesso Raimondo, sulla cui origine e fattura sorgono seri dubbi.
Secondo un’antica tradizione esisterebbe un passaggio segreto sotterraneo che collega una delle torri alla Cappella del SS Rosario nella Chiesa Madre dedicata a San Nicola.
Cosimo Enrico Marseglia