Agli inizi del XIV secolo, per volere del Principe di Taranto Filippo d’Angiò, l’originario villaggio di San Martino, risalente al X secolo, venne ampliato e chiunque fosse andato ad abitarlo avrebbe goduto di speciali esenzioni fiscali e franchigie. Da qui il termine Franca. Nel 1388, su disposizione di Raimondello Orsini del Balzo, Principe di Taranto e Conte di Lecce, Soleto e San Pietro in Galatina, la cittadina venne dotata di una cinta muraria rinforzata da 24 torri e dotata di un castello. Questo aveva essenzialmente funzioni di carattere difensivo ed era formato da un torrione centrale o Mastio o anche Dongione, dal francese Donjon, circondato da una cinta di quattro cortine con altrettante torri angolari.
Nel 1507 la famiglia napoletana Caracciolo acquisiva il titolo Ducale di Martina, dando inizio ad una serie di profonde trasformazioni alla città ed alla fortezza. Nel 1668, infatti, ebbero inizio i lavori di ristrutturazione, per volere del Duca Petracone Caracciolo, destinati a trasformare l’imponente castello tardo trecentesco in un altrettanto maestoso Palazzo Ducale. La similitudine con alcuni palazzi romani fece sorgere l’errata idea che i lavori fossero da attribuirsi nientemeno che al Bernini ma in realtà a questi andrebbe ascritto soltanto il disegno. I lavori furono compiuti da operai locali sotto la direzione dell’architetto di Bergamo Giovanni Andrea Carducci.
Per il completamento dell’opera bisogna tuttavia attendere il XVIII secolo quando il Duca Francesco III dispose il completamento del versante orientale ed incaricò il Maestro Domenico Carella di decorare le sale del primo piano. Attualmente il Palazzo Ducale ospita gli uffici del Comune, quelli del Tribunale, della biblioteca comunale Isidoro Chirulli e dal centro artistico Paolo Grassi, organizzatore ogni anno nel periodo estivo del Festival della Valle d’Itria.
La struttura, che si caratterizza per la sua imponenza, si presenta a pianta quadrangolare con un ampio cortile della stessa forma. La facciata principale, tipicamente barocca, con un ampio e maestoso portale ed una lunga balconata, il cui piano coincide con la Galleria, con le sale affrescate dal Carella. Notevoli sono gli interni che meritano di essere visitati.
Cosimo Enrico Marseglia