La prima fortificazione eretta in Castellaneta fu probabilmente un castello risalente all’epoca della dominazione normanna, del quale purtroppo non esiste più alcuna traccia. Successivamente, sull’area occupata dalla suddetta struttura venne costruito l’attuale Palazzo Baronale di cui, però, non abbiamo data certa, il cui versante orientale domina la gravina dal picco su cui sorge. Esso fra il XVI ed il XVIII secolo fu residenza dei diversi baroni che ebbero la Signoria di Castellaneta.
Nell’arco dei vari secoli la struttura è stata più volte ampliata e modificata, abbiamo infatti notizia di alcuni interventi effettuati a cavallo fra il XVI ed il XVII secolo dalla famiglia dei Principi Bartirotti, mentre un ulteriore intervento venne operato nel 1829 dal Vescovo Pietro Lepore, che aveva rilevato il palazzo dalla famiglia De Mari, per utilizzarlo come seminario. Successivamente il palazzo venne adibito a convento delle Clarisse, che ancora lo occupano, in seguito alla chiusura del pericolante convento di Santa Chiara.
La struttura presenta una pianta quadrangolare che si sviluppa intorno ad un cortile della stessa forma. Il prospetto principale, rivolto ad occidente, si caratterizza per un portale ad arco a tutto sesto, affiancato ai lati da due semicolonne reggenti un frontone in stile ellenico, su cui poggia un balcone. Dal portale si accede ad un atrio, alla cui sinistra vi è la cappella, e da qui al cortile in cui appaiono le armi delle varie famiglie che ebbero il feudo di Castellaneta. All’interno del salone principale posto al primo piano e di altri locali del versante orientale, è possibile rinvenire alcuni resti architettonici di epoca medievale. Caratteristiche sono anche le finestre del versante sud, finemente incastonate in cornici con paraste laterali scanalate, e con capitelli scolpiti a volti antropomorfi.
Cosimo Enrico Marseglia