Il Castello o Palazzo Baronale di Sava risale agli anni compresi fra il 1533 ed il 1575, costruito per volere del Barone Pompeo Prato, appartenente all’omonima famiglia di Lecce, sui resti di una preesistente struttura, probabilmente una masseria. All’epoca il feudo di Sava comprendeva i casali di Pasano e di Aliano. La struttura originaria non aveva il mastio e ed era circondata da una piccola cinta e da un fossato.
La famiglia Prato ebbe il feudo di Sava sino al 1630, quando insieme al castello venne ceduto alla Compagnia di Gesù che lo trasformò in convento. Verso la fine del XVIII secolo fu acquistato dal Marchese Giuseppe Sinno, insieme al feudo, che provvide a riadattarlo a dimora signorile. Infine, nel 1884 la struttura venne acquisita dal Comune che la adibì a Sede Municipale.
Il palazzo si presenta a pianta quadrangolare rettangolare, distribuito intorno ad una corte della stessa forma, e si sviluppa su due piani, quello superiore in dimensioni ridotte rispetto a quello inferiore ma che comunque ne rispetta la simmetria. I due livelli sono separati esternamente da un toro marcapiano e quello superiore è coronato in alto da una cornice aggettante sostenuta da archetti a beccatello.
Si accede alla struttura attraverso un portale ad arco a tutto sesto bugnato, dal quale si entra in un androne che permette l’ingresso al cortile. Gli ambienti al pianterreno sono ampi e con volte a botte mentre quelli al piano nobile si caratterizzano per la luminosità. Nelle fondamenta vi è un antico frantoio ipogeo visitabile, mentre sul versante posteriore vi è un interessante porticato ad archi a tutto sesto, forse un tempo adibito a chiostro dalla Compagnia di Gesù, che sino a prima dei restauri era utilizzato come mercato coperto.
Cosimo Enrico Marseglia