Una prima struttura fortificata fu eretta a Manduria dopo il 1090 da Ruggero I, figlio di Tancredi de Hauteville, Conte di Puglia, Calabria e Sicilia che, tra l’altro, provvide a ricostruire la città devastata dalle incursioni dei Goti e dei Saraceni, ribattezzandola col nome di Casalnuovo. Tuttavia abbiamo ben poche notizie che possano permetterci di ricostruire la storia e le vicende di questo primo castello medievale.
Fu il Principe di Francavilla Fontana e Signore di Casalnuovo (Manduria conservò questo nome sino al 1789) Michele III Imperiali a disporre la costruzione di un nuovo palazzo residenziale sui resti dell’antico castello normanno. I lavori ebbero inizio nel 1719 sotto la direzione dell’architetto leccese Mauro Manieri (Lecce, 24 marzo 1687 – 1743/1744). Non è noto però il nome di chi progettò il palazzo.
Nel 1738, in seguito alla morte di Michele III Imperiali i lavori relativi al lato meridionale furono interrotti. Michele IV, nipote ed erede del precedente, visse per lo più a Napoli dove morì nel 1782 senza discendenti, così il palazzo fu incamerato dal regio fisco finché nel 1806 venne occupato dalle armate francesi. Successivamente fu nuovamente acquistato dal nuovo Principe di Francavilla e Marchese di Latiano Vincenzo Imperiali, il cui figlio Vincenzo lo vendette alla famiglia Filotico nel 1827. Furono i membri di questa famiglia a completare la struttura e a commissionare alcune decorazioni. Nel XIX secolo fu realizzato il loggiato sorretto da arcate che è possibile ammirare sul versante settentrionale. La struttura è ancora in massima parte proprietà della famiglia Filotico, benché nell’ultimo dopoguerra ci siano state divisioni fra gli eredi.
Il palazzo, tipicamente barocco benché diverso da quello leccese, si presenta a pianta quadrata ed isolato su tutti i lati. Maestosa è la facciata principale, sviluppata su tre corpi, che si affaccia in Piazza Giuseppe Garibaldi ed è caratterizzata dalla lunga balconata a petto d’oca in ferro in stile rococò, e da un imponente portale fra due colonne di ordine toscano. Agli angoli campeggiano due scudi con le armi dei signori. Dal portone si entra in un grande atrio centrale che sul lato opposto all’ingresso principale ospita le scuderie, dalle quali è possibile accedere alla strada retrostante. Nel cortile è possibile ammirare il monumentale scalone barocco a doppia rampa, che conduce ad un portale d’ingresso, attraverso il quale è possibile accedere sia al salone principale, e da qui ancora agli altri ambienti del primo piano, sia alle scale dirette al secondo piano.
Cosimo Enrico Marseglia