La prima notizia relativa al borgo di Rositum in nostro possesso è un documento risalente al XII secolo e, con ogni probabilità, il nome deriva dal toponimo latino rosetum cioè roseto. L’aggiunta Valfortore invece risale al 1862, probabilmente per distinguerlo geograficamente da altri centri di uguale nome.
Purtroppo abbiamo notizie molto scarse in merito alle origini del borgo anche se è possibile affermare che durante la dominazione bizantina venne eretto in loco un fortilizio a scopo difensivo, intorno al quale, successivamente, andò a formarsi il centro abitato. Come è possibile osservare, tale fortilizio si trovò ad occupare il versante occidentale del borgo.
Il feudo ed il castello passarono attraverso le varie dominazioni che si susseguirono nel Regno di Napoli: Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Austriaci e Borboni, prima dell’annessione al Regno Sabaudo nel 1861 ed, ovviamente, nel corso dei secoli il castello subì diversi interventi di ampliamento e ristrutturazione, in particolare fra il XIII ed il XIV secolo ad opera del Signore del luogo Bartolomeo III de Capua, che lo trasformarono in Palazzo Marchesale o Baronale.
Posto sul versante sinistro della chiesa matrice, la struttura si caratterizza per un possente torrione cilindrico, fatto erigere proprio dal de Capua. Attualmente il palazzo è stato restaurato ed è adibito ad abitazioni private che però ne hanno stravolto l’aspetto. Da quanto possiamo arguire, in origine dove presentarsi a pianta quadrangolare intorno ad un cortile di uguale forma.
Cosimo Enrico Marseglia