La motta o motta castrale era una fortificazione medievale normanna che sostituì il castrum romano. Essa era diffusa nelle aree soggette alla dominazione dei Normanni, come la Francia del Nord, l’Inghilterra e la Sicilia. Consisteva in un terrapieno artificiale sul quale veniva eretta una torre in legno o più raramente in muratura. La struttura era circondata da un fossato, da cui precedentemente era stata levata la terra per la sua costruzione. Spesso la motta era rivestita con argilla o rinforzata con paletti di legno appuntiti. In Puglia ne esistono due: quella di Torricella nei pressi di Supersano, in provincia di Lecce e di cui abbiamo già trattato, e quella di Vaccarizza in provincia di Foggia, di cui ci apprestiamo a parlare.
Vaccarizza era un casale di origine bizantina, risalente al X secolo, che sorgeva nei pressi dell’attuale Troia, in loco Monte Castellaccio. La motta normanna venne eretta sui resti di un precedente Pretorion, bizantino. Tale termine deriva dal latino Pretorium che indicava l’alloggio del comandante di un esercito, di una legione o comunque di unità dislocate all’interno di un castrum. In epoca bizantina il termine Pretorium divenne Pretorion, ed indicava il luogo di residenza del governatore di un centro abitato.
Il suddetto Pretorion sorgeva nel punto più elevato della cittadina da cui era separato da una cinta muraria interna. Un’altra cinta esterna, invece, cingeva l’intero insediamento. Divenuti padroni del luogo i Normanni, provvidero ad elevare la motta sul terrapieno su cui precedentemente sorgeva il Pretorion, e sulla cui cima fu eretta probabilmente un’imponente torre.
Terminata la dominazione normanna, il casale cominciò a spopolarsi sino al totale abbandono del sito.
Cosimo Enrico Marseglia