L’intero abitato di Castelluccio Valmaggiore anticamente altro non era se non una vera e propria piazza fortificata. Di forma triangolare isoscele, la cittadina era inserita in una cinta muraria formata prevalentemente da case fortificate, mentre le due porte di accesso, chiamate del Piscero, situata ad est, e del Pozzo, ad ovest, si aprivano alla base del triangolo. Allo spigolo opposto sorgeva il castello, di origine bizantina e risalente all’incirca al periodo a cavallo fra il X e l’XI secolo, di cui oggi resta soltanto una torre che domina la Valle del Celone e che un tempo rappresentava un importante punto di osservazione lungo un ampio tratto della Via Traiana.
Alta nel complesso 20 metri, la torre si presenta a pianta cilindrica su una base poligonale scarpata. Si sviluppava su tre piani di cui i primi due sono completati mentre l’ultimo era stato soltanto iniziato e successivamente demolito. L’accesso avveniva al secondo piano attraverso una porta finestra con un balcone, tramite una scala esterna. Nel muro occidentale all’ultimo livello, una scala incassata a chiocciola consente di accedere al terrazzo, mentre dal primo al secondo piano si accede con una scala a pioli che attraversa la volta a botte. Particolarmente spessi sono i muri, realizzati con pietra locale, mentre una serie di feritoie consentiva l’illuminazione e l’areazione degli ambienti.
Cosimo Enrico Marseglia
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