La Torre Normanna di Cisternino risale alla fine dell’XI o all’inizio del XII secolo e tuttavia già alla metà del XIV secolo viene descritta come in completo abbandono ed in rovina. I primi interventi di restauro e modifica, i primi di una lunga serie che gradualmente ne hanno cambiato l’aspetto originario, vennero effettuati verso la fine dello stesso secolo. In contemporanea anche il casale di Cisternino venne dotato di una cinta muraria. Ulteriori interventi più recenti provvidero ad adeguare la fortezza al tiro delle armi da fuoco. La struttura è anche detta Torre Grande per il fatto che venne eretta in prossimità del principale ingresso urbico: la Porta Grande.
Costruita su uno dei colli più alti delle Murge, incuneata fra l’Adriatico e la Valle d’Itria, consentiva un’ampia azione di osservazione e controllo strategico dell’area, grazie anche alla possibilità di restare in contatto viso con i castelli di Ceglie ed Ostuni. Dell’ultimo restano solo una torre ed un giardino.
Nel corso del XVI secolo la torre perse le sue caratteristiche difensive e fu concessa alla Curia Vescovile che la tenne sino agli inizi del XIX secolo, quando venne acquistata dall’Università, dove con tale nome si intende il Comune di Cisternino che, per un certo periodo la adibì a propria sede municipale. Nel 1848, anno in cui venne demolita Porta Grande, la torre ospitò il Comando della Guardia Nazionale, mentre alcuni ambienti vennero adibiti a prigioni. Trasformata ancora in edificio scolastico, in seguito è tornata ad essere sede municipale ed infine ufficio postale. Negli anni ’90 del XX secolo sono stati effettuati interventi di restauro e conservazione.
La struttura ha una pianta quadrangolare e si sviluppa su tre livelli.
Cosimo Enrico Marseglia