Una prima fortificazione a Mottola venne edificata intorno al 1023 per volere del Catapano Bizantino Basilio Boioannes, che incaricò del compito un mercenario di origine saracena di nome Rayca, tuttavia non abbiamo notizie del fortilizio relative ai secoli seguenti. Secondo una tradizione, nell’area compresa fra l’attuale slargo di via Torretta e dei fabbricati adiacenti, un tempo si innalzava una alta torre cilindrica, risalente al 927, in piena dominazione bizantina, eretta dalla cittadinanza per difesa contro le incursioni saracene. Tale fortezza fu distrutta nel XIX secolo.
In base all’analisi di un listello in pietra presente nella ex Cattedrale di Mottola, lo storico Marco Lupo avrebbe dedotto che a cavallo fra i secoli XII e XIII, il paese era dotato di un castello edificato, o riedificato da Enrico VI Hohenstaufen, padre di Federico II di Svevia. Questo potrebbe essere una riedificazione della precedente fortezza bizantina.
Sempre muovendoci nel campo delle ipotesi, il suddetto castello sarebbe stato distrutto nel XVI secolo ma comunque riedificato secondo le modalità dell’architettura militare del ‘500, quale baluardo contro le frequenti incursioni dei pirati turchi. Secondo una descrizione risalente alla metà del XVII secolo, appena entrati, sulla destra, si presentava un cortile con una stalla, una legnaia scoperta e un ambiente che consentiva l’accesso ad un grande deposito, alle stalle per i cavalli, ed infine alle cucine. Sulla sinistra, invece, vi erano dei magazzini, il pozzo della cisterna e l’abbeveratoio. Uno scalone privo di copertura portava al piano nobile, costituito da quattro stanze e da una loggia coperta da tetti lignei e tegole. Seguiva un ulteriore appartamento con un salone di maggiori dimensioni ed altre tre camere con volta a botte. La sala permetteva l’accesso alla Torre, articolata su due piani. Al primo livello c’erano tre piccole stanze, mentre al secondo due altre camere. Dal terrazzo la vista poteva spaziare sino al mare.
Di quella fortezza oggi esiste molto poco, in seguito ai soliti maldestri interventi di ristrutturazione effettuati nei secoli XIX e XX secolo. Gli ultimi danni avvennero in seguito a lavori svolti negli anni ’50 del XX secolo, quando sul versante meridionale furono abbattuti gli ambienti che ospitavano una taverna e la torre, per la costruzione del Mercato Coperto e di una palazzina di abitazioni. Restano ancora alcuni sotterranei, gli antichi ambienti relativi al primo livello di costruzione ed un muro esterno leggermente scarpato, utilizzati come cantine, rimesse, oltre ad ospitare botteghe artigiane.
Cosimo Enrico Marseglia