Con le sue 110 storie, ambientate sulla linea ferroviaria Lecce/Bari, Annatonia Margiotta ci racconta la vita di un pendolare italiano con le sue difficoltà, le sue fatiche, ma anche con la ricchezza e con la capacità di adattamento alle situazioni che spesso solo noi, del Belpaese sappiamo trovare.
Il libro, che è a tutti gli effetti un blog cartaceo, descrive i personaggi, coi loro tic, le loro immagini, i loro comportamenti, i loro volti, tanto veri quanto stereotipati, che si possono incontrare salendo e provando la routine giornaliera su una delle innumerevoli tratte ferroviarie che da Nord a Sud sono utilizzate dai pendolari.
Partono da casa quando ancora la luce del giorno non ha fatto capolino e arrivano in stazione a Bari, il capoluogo di regione sede di importanti enti, caserme , istituti e scuole. Poi, dopo una giornata di lavoro, ritornano in Piazza Aldo Moro, aspettano sui binari l’intercity o il freccia bianca che li riporta – fatti salvi scioperi, immancabili ritardi e qualche triste suicidio – di nuovo nel Salento. Ed è già buio, ed è già sera e non si ha più tempo per fare altro. Ogni giorno almeno 4 – 5 ore della propria vita sono “bruciate” in viaggio.
Il treno è una comunità sociale, non soltanto un gruppo whatsapp o una pagina facebook su cui postare i pensieri del transito giornaliero. Si fa colazione, ci si trucca e si festeggiano insieme anche compleanni e anniversari, mentre le carrozze proseguono l’imperterrito tran tran. Per loro, per questi pendolari, il treno è una casa, una seconda casa, il luogo (e al tempo stesso il non-luogo) su cui si trascorre un pezzo della propria giornata. A colpire è il candore con cui sono descritte le situazioni: alcune volte con occhio semplice e candido, altre volte invece emerge la sua ironia, la sua arguzia, il suo commento freddo e tagliente sui tanti episodi che vive ogni giorno. In altre, invece, con sguardo profondo e rispettoso, racconta i disagi del precariato, della disabilità, della fragilità delle relazioni umane, dell’immigrazione.
L’autrice, funzionaria della Regione Puglia, li ha descritti così, in un bellissimo saggio da leggere tutto d’un fiato, in una pubblicazione dal titolo “Frammenti di vita pendolare”, Edizioni Città Futura, realizzata con il metodo dell’osservazione partecipante, quella tecnica particolare di ricerca etnografica incentrata sulla permanenza prolungata del ricercatore nel gruppo sociale studiato.
Il libro sarà presentato a Maruggio venerdì 24 febbraio ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione “Play your Place” e patrocinata dal Comune di Maruggio.
Dialoga con l’autrice l’architetto Aldo Summa
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