Il calore del fuoco acceso nel camino, “lu pani rrussatu culli pummitori a crona”, le “pettole” dorate innaffiate da un buon bicchiere di Primitivo ed un presepe sullo sfondo che annuncia un Natale di tanti anni fa di gioia e serenità.
La mattina prima della scuola festanti passavamo dalla chiesa per la novena del natale, tra canti, preghiere e ricordi con Don Giuseppe, pronti ad affrontare la giornata. Gioiosi aspettavamo le meritate vacanze per scartare i regali, per riunirci tra amici e mangiare “li purciduzzi e cartiddati” tra miele, cannella e il gioco delle carte. Erano giorni magici in cui l’odore del muschio inebriava le stanze, le luci del presepe coloravano le bianche pareti e le stoppie bruciavano nel camino per alzare il calice al cielo, brindare in famiglia tutti insieme felici di scambiarci all’unisono il buon natale e il buon anno.
Tra le piazze del paese l’aria natalizia si diffondeva tra le luci e i comignoli fumanti, i sorrisi ingenui dei bimbi regalavano dolci carezze al cuore dei passanti e nelle fredde sere di festa il presepe vivente animava le ore serali. Continuo ad immagire cosi il mio natale: colmo di gioia, prelibatezze e ricordi incantati da tramandare.
Buon natale avetranesi.
Salvatore Cosma