https://youtu.be/OwkJLcDoUoY
Un video, incredibile a dirsi, di una piccola volpe che mangia dalle mani di un umano. Accade nell’aeroporto di Galatina dove i militari sono riusciti a dare da mangiare a una volpe in cattività. Una volpe per amico: è il curioso e del tutto originale rapporto che si è creato da qualche tempo grazie alla fiducia che è aumentata con questo animale, per sua natura poco socievole, diffidente e guardingo, soprattutto nei confronti dell’uomo.
E così ogni sera, l’animale spunta in aeroporto, in attesa della cena che arriva puntualmente e la confidenza è tale che la volpe non esita ad avvicinarsi ai suoi amici umani sino a mangiare dalle loro mani. Si avvicina senza neanche più timore facendosi ben capire che è lì in cerca di qualcosa da mettere sotto i piccoli ma affilatissimi denti. Anche se la storia fa sognare, il fatto riapre il tema su certi atteggiamenti tenuti dagli essere umani nei confronti degli animali selvatici come le volpi, come in questo caso, nutriti da militari all’interno della struttura militare. È risaputo il fatto che queste, siano diventate delle vere e proprie attrazioni. Alle volpi, spesso, per invogliarle ad avvicinarsi viene anche offerto cibo. Volpi che si avvicinano alle case non sono un fatto insolito quindi. Un animale docile, non impaurito dalla presenza dell’uomo. In realtà, nonostante il loro aspetto pacifico, le volpi sono e restano animali selvatici. Anche se non hanno timore dell’uomo e si avvicinano potenzialmente sono sempre animali pericolosi.
Da noi non c’è la rabbia e da quel punto di vista siamo abbastanza tranquilli ma le volpi possono anche trasmettere il tetano con un morso nel caso in cui chi viene attaccato non sia vaccinato. A dire degli esperti, la confidenza che questi animali possono dare all’uomo quindi non deve ingannare e basterebbe una minima percezione di pericolo che un morso sarebbe sempre in agguato. Un altro comportamento errato è anche quello di offrire alle volpi del cibo
. Si abituano alla troppa confidenza con l’uomo, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e questo non va bene nemmeno per l’animale che, spinto dalla fiducia, potrebbe avvicinarsi a chi ha anche, nei suoi confronti, cattive intenzioni. L’animale selvatico deve rimanere selvatico.
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