TARANTO – La Gazzetta del Mezzogiorno riporta che la procura di Taranto ha avviato un’inchiesta sulla morte di Michele De Toma, il 30enne trovato senza vita sulla spiaggia di Pino di Lenne il 15 agosto scorso. L’autopsia e l’analisi degli smartphone degli amici del giovane potrebbero fornire i primi indizi sul caso.
Il sostituto procuratore Francesco Sansobrino ha ordinato non solo l’autopsia sul corpo di De Toma, ma anche il sequestro degli smartphone di circa dieci amici che erano con lui nelle ore precedenti alla sua morte. Nessuno di questi amici è attualmente iscritto nel registro degli indagati. Tuttavia, il sequestro dei telefoni è una misura necessaria per ricostruire gli eventi che hanno preceduto il decesso e valutare se ci siano state omissioni o azioni da parte degli amici che potrebbero aver contribuito alla tragedia.
Le indagini, condotte dai carabinieri sotto la direzione del capitano Quintino Russo, mirano a capire non solo le cause della morte, ma anche se qualcuno avesse notato segnali di malessere in Michele. L’autopsia, eseguita il 16 agosto dal medico legale Liliana Innamorato, fornirà informazioni cruciali sull’orario della morte e sull’eventuale uso di sostanze.
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