La polizia ha messo fine alle attività truffaldine di un giovane di 23 anni residente ad Andria, accusato di aver truffato numerose parrocchie in diverse regioni d’Italia. Il sospettato avrebbe sfruttato la sua abilità nel fingere di essere un sacerdote per ottenere denaro destinato a presunte cause benefiche.
L’indagine condotta dalle autorità ha rivelato una serie di episodi in cui il giovane avrebbe abusato della fiducia dei parroci, convincendoli ad elargire somme di denaro sotto falsi pretesti. Le sue azioni avrebbero coinvolto circa una quindicina di parrocchie dislocate tra Puglia, Abruzzo e Basilicata.
Uno degli ultimi casi riportati coinvolge un sacerdote di Canosa di Puglia, vittima della truffa. Il giovane si sarebbe presentato come sacerdote di Taranto in difficoltà a causa di un’emergenza legata a una ragazza madre. Convinto dalla storia, il sacerdote avrebbe versato al truffatore una somma di denaro considerevole, ammontante a circa 7.000 euro.
Le indagini hanno rivelato un modus operandi consolidato, in cui il giovane avrebbe abusato della buona fede dei preti, convincendoli a elargire somme di denaro variabili da un minimo di 100 euro fino a diverse migliaia di euro. Il pretesto utilizzato era quello di fornire aiuti a presunte persone bisognose.
L’accusato, già detenuto in passato per reati simili, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare per truffa aggravata e sostituzione di persona. Le autorità proseguono nell’indagine per determinare l’entità completa delle sue attività fraudolente e per assicurare giustizia alle vittime coinvolte nelle sue manipolazioni ingannevoli.
Questa ennesima vicenda di truffa pone in evidenza l’importanza di vigilare e verificare attentamente le richieste di aiuto e di beneficenza, specialmente quando provengono da individui che potrebbero non essere chi dicono di essere. La comunità è chiamata a essere cauta e adottare misure preventive per evitare cadere vittima di simili frodi.
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