Un volo nel vuoto da nove metri d’altezza, poi la corsa disperata in ospedale con l’ambulanza, infine il coma per le ferite riportate nella terribile caduta. Una disgrazia che rischia di cambiare la vita di un giovane manduriano di 23 anni, G.P., che l’altro ieri mattina è precipitato nel vuoto da un capannone della zona industriale di San Giorgio Jonico. Molto confusa ancora la dinamica dell’incidente. Si tratterebbe comunque di un infortunio sul lavoro anche se non è dato sapere ancora alle dipendenze di quale ditta stesse lavorando il giovane e in quale attività. La cosa certa è che il ventiduenne si trovava sulla terrazza del capannone di un’industria grafica quando per cause in corso di accertamento ha perso l’equilibrio cadendo di spalle e impattando al suolo dopo un volo di nove metri.
L’urto è stato devastante. Il giovane che ha perso quasi subito i sensi è stato soccorso da altre persone che lavoravano nello stabilimento le quali, rendendosi conto della gravità della situazione, hanno allertato il 118. Dalla centrale operativa di Taranto è stata fatta partire l’ambulanza più vicina che è arrivata sul posto in pochi minuti. Dopo il primi trattamenti d’urgenza, il personale sanitario ha immobilizzato il ferito e lo ha trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. Le sue condizioni sono subito apparse disperate ai medici che lo hanno trasferito nella rianimazione dove è stato intubato e mantenuto in coma farmacologico in attesa di sviluppi. I sanitari non hanno fatto ancora una valutazione complessiva del danno dovuto al trauma, hanno solo confermato la prognosi riservata e l’strema gravita delle condizioni di salute.
Sul luogo della disgrazia nel frattempo si sono recati i carabinieri del comando stazione di San Giorgio Jonico che hanno avviato le indagini del caso per ricostruire l’accaduto. Dalle prime notizie apprese subito dopo l’incidente, pare che il capannone in questione fosse oggetto di interventi di manutenzione del solaio, in particolare della sua impermeabilizzazione per la quale era stata incaricata un’impresa edile manduriana che dalle primissime confuse notizie non avrebbe ancora iniziato i lavori.
Ieri mattina i carabinieri hanno convocato in caserma il titolare dell’impresa manduriana ed anche i responsabili della società proprietaria del capannone industriale teatro della tragedia.
Il ventiduenne che è sempre in coma, abita con la famiglia a Uggiano Montefusco, ed è molto conosciuto in paese per aver lavorato come benzinaio.
da La Voce di Manduria
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