Pierfranco Bruni apre le “Celebrazioni e la Memoria della Prima Guerra Mondiale”
COSENZA – “Il ruolo degli intellettuali nella Grande Guerra, senza la loro presenza non saremmo stati nelle capacità di leggere la Prima Guerra Mondiale con la dialettica storica legata alla cultura”. È ciò che ha affermato il Responsabile del coordinamento “Gli intellettuali e la guerra tra il 1914-1919”, Pierfranco Bruni, nell’aprire le Celebrazioni e la Memoria della Prima Guerra Mondiale nella città di Cosenza ,Terrazzo Culture Pellegrini, davanti ad un folto e articolato pubblico. La storia delle guerre va letta attraverso non solo la storiografia, ma anche attraverso la cultura. Su questo elemento si è basato l’intelligente discorso di Bruni che ha posto all’attenzione le figure certamente di D’Annunzio, ma anche di Alvaro, di Slataper, Stuparic, Cardarelli, Ungaretti, Prezzolini, Papini, Marinetti per poi soffermarsi con molta attenzione su Renato Serra e il Curzio Malaparte di “Viva Caporetto”. “Necessariamente, ha sottolineato Bruni, il rapporto tra letteratura storia e Grande Guerra passa attraverso le figure di un letterato puro come Serra e di un personaggio istrionico come Malaparte. È certo che senza i poeti e gli scrittori interventisti nella guerra avremmo avuto il racconto di una diversa storia. Sono stati loro a sollevare il concetto di identità nazionale in un processo che è continuato nel Fascismo. Il legame tra Grande Guerra e Fascismo resta inevitabile”. Ha analizzato, concludendo i lavori, il legame tra Ungaretti e Mussolini. “Mussolini e Ungaretti, ha detto Bruni, vanno riletti tra storia poesia”.
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