Continua senza soste l’impegno del Nucleo ispettivo di “Port State Control” (PSC) della Capitaneria di porto di Taranto, Comando costantemente attivo nel contrastare il fenomeno delle navi “carrette” battenti bandiera straniera.
Ieri, infatti, a meno di un mese di distanza dell’ultima nave fermata per motivi di sicurezza della navigazione nel porto jonico, un’altra “general cargo”, questa volta di bandiera panamense e proveniente dal Senegal per imbarcare nel porto di Taranto prodotti cementizi, è stata “detenuta” a conclusione di un’attività ispettiva durata quasi dieci ore.
A motivare il provvedimento sono state le diverse gravi irregolarità emerse nel corso della laboriosa attività di controllo portata avanti dai militari della Guardia costiera di Taranto per verificare il rispetto della vigente normativa internazionale in materia di sicurezza della navigazione.
Tra le mancanze riscontrate: il malfunzionamento di una pompa del sistema di governo ausiliario, difetto peraltro noto al Comandante dell’unità e taciuto sia all’Autorità dello Stato di Bandiera (amministrazione panamense), sia alla Capitaneria di porto di Taranto (Autorità dello Stato di approdo); la presenza di insetti in cucina, locale che si presentava in condizioni igieniche precarie; e, non ultima, la scarsa preparazione dell’equipaggio nel fronteggiare eventuali emergenze antincendio, come appurato nel corso di un’apposita esercitazione fatta svolgere al personale di bordo dai militari tarantini nel corso dell’ispezione.
La nave in questione potrà riprendere la navigazione solo dopo avere eliminato tutte le deficienze riscontate, sostenendo una verifica addizionale da parte dell’amministrazione dello Stato di Bandiera e dell’organismo riconosciuto sulla gestione della sicurezza a bordo (soggetto privato competente in tale materia), al fine di confermare la validità dei certificati di sicurezza statutari di cui l’unità è in possesso.
Una volta risolte le carenze riscontrate, la nave verrà comunque sottoposta ad una nuova ispezione da parte del personale qualificato della Capitaneria di porto di Taranto, al termine della quale potrà essere “liberata” dalla detenzione ove le deficienze risultino effettivamente eliminate.
Dall’inizio dell’anno sono state sottoposte a ispezione ben 36 unità mercantili straniere, in linea con gli obiettivi previsti dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto.
Queste visite sono stabilite dall’Unione europea con l’obiettivo di ottenere la progressiva riduzione dell’impiego nei trasporti marittimi di navi “sub standard” (le cosiddette “carrette del mare”), mediante l’instaurazione di efficaci procedure di controllo delle navi in materia di sicurezza della navigazione, del lavoro a bordo e di tutela dell’ambiente che, in sostanza, rendono agli armatori antieconomico utilizzare navi che non soddisfano i requisiti standard di sicurezza.
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