Ma allora qual è la politica di questo Governo e dell’Europa nei confronti dell’avanzate degli immigrati che spaziano vivi e morti tra le acque del Mediterraneo ?
La verità è che non c’è alcun progetto politico in merito ad una questione che è drammatica e responsabilizza Italiani e Italia ad assumere un pensiero convergente con posizioni identitarie, economiche, civili, giuridiche, morali divergenti?
Si è senza morale se si pensa in modo non consono ad una vulgata buonista che non ha la capacità di una proposta strutturalmente fattiva, concreta e reale rispetto al contesto storico nel quale si trova a vivere l’Italia oggi?
Si sbaglia a non impedire in modo serio la partenza dei barconi. Non può esistere una carità pelosa nella accoglienza di popoli che fuggono pensando di trovate le terre irridenti. Ormai non ci sono più queste terre neppure quelle promesse.
La politica europea sul mediterraneo ha persino i connotati di una cultura euro-mediterranea vera e propria ma manca quell’anima che avrebbe dovuto dare un senso ad una geografia dei territori e delle eredità. Le eredità!
Non c’era bisogno di bombardare la Libia quando si è incapaci di sviluppare un processo di contenimento geopolitico. Tutta l’Europa è perdente nei confronti di un mediterraneo inclusivo. I barconi della morte che invadono il nostro mare sono la emblematica testimonianza di una precaria e incapace politica europea sul mediterraneo.
L’Italia avrebbe dovuto giocare un ruolo predominante nel rapporto tra economia e flusso degli immigrati. Il volemese bene è una gretta e rozza retorica che i popoli di civiltà alta non possono adottare.
Noi siamo mediterranei e proprio per questo avremmo dovuto creare i veri presupposti di una politica mediterranea. Continuare a buttate le reti nel mediterraneo degli uomini è una politica perdente e perduta.
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