La giuggiola è il frutto prodotto dalla pianta del giuggiolo , il cui nome scientifico è Ziziphus jujuba. Si tratta di un piccolo arbusto di provenienza asiatica, che nel corso dei secoli si è diffuso nei paesi mediterranei e in Italia. Coltivato per i suoi prelibati frutti, ma adatto ad essere coltivato anche come pianta ornamentale, il giuggiolo produce dei frutti allungati con buccia sottile e liscia di color rosso scuro, la cui polpa ha una consistenza compatta e farinosa, dal sapore dolce leggermente acidulo, che ricorda quello della mela.
Le giuggiole si possono consumare fresche subito dopo la raccolta oppure si possono conservare per lungo tempo essiccandole o mettendole sotto spirito. Si prestano inoltre per preparare confetture e sciroppi, o come ingrediente per farcire dolci secchi e biscotti. Il frutto del giuggiolo è inoltre l’ingrediente principale della ricetta di un particolare liquore, conosciuto come “brodo di giuggiole”.
Le giuggiole sono ottime anche per impieghi in pasticceria (canditi) e nella preparazione di bevande alcoliche liquorose. Si possono conservare in alcol o grappa. In medicina naturale le giuggiole si utilizzano per le notevoli proprietà antinfiammatorie (frutto fresco), emollienti ed espettoranti (decotti di frutti disidratati).
Giuggiole sciroppate
Ingr. : 1kg di giuggiole, 750 gr di zucchero, 7 dl d’acqua.
Calate nell’acqua bollente le giuggiole, tenetecele per quattro-cinque minuti, quindi scolatele. Ponete lo zucchero in una casseruola, versatevi sopra l’acqua e ponete sul fuoco, fate sciogliere lo zucchero mescolando di continuo e calate le giggiole, quando lo zucchero comincia a cadere a goccia, levatele con una schiumarola a fori larghi e conservatele in vasi di vetro.
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